Banche, EY: “Prestiti e mutui in calo ma quelle italiane sono solide e resilienti”
Roma, 28 giu. (Adnkronos/Labitalia) – Tassi d’interesse al 4% nell’Eurozona, inflazione al 6%, fallimento di Credit Suisse e crisi delle banche americane della Silicon Valley: le banche italiane sono alla prese con un contesto di grande incertezza e volatilità. In che modo stanno affrontando la complessità del momento? Quali nuove sfide e opportunità possono cogliere per il futuro?
Interessanti indicazioni sono emerse dall’EY banking leadership talk, un evento organizzato da EY con autorevoli manager del mondo bancario italiano – Corrado Passera (illimity), Frederik Geertman (Banca Ifis), Federico Ghizzoni (Rothschild & Co Italia), Massimiliano Belingheri (BFF Banking Group) – per analizzare la situazione presente e dare uno sguardo sul futuro del settore.
Stefano Battista, Italy financial services market leader di EY, commenta: “Sebbene le famiglie e le imprese italiane si trovino a fare i conti con tassi d’interesse più alti ed un livello d’inflazione che fatica a diminuire, la crescita dei prestiti – seppure in rallentamento rispetto al recente picco – è un segnale positivo di fiducia per il futuro. In una fase così complessa, le banche, grazie anche alla forza patrimoniale accumulata negli ultimi anni, hanno dato prova di resilienza e solidità. L’attuale incertezza economica e il contesto geopolitico metteranno ulteriormente alla prova il settore nel medio termine, ma la domanda complessiva di prestiti dovrebbe riprendersi entro il 2025. La sfida attuale per il sistema bancario è legata all’adattamento dei modelli di business per fare fronte alle nuove dinamiche di mercato e tecnologiche”.
Secondo i dati dell’EY European bank lending economic forecast 2023, l’analisi di EY della congiuntura creditizia, il credito bancario al settore privato è in rallentamento a causa dell’incertezza e della volatilità dei mercati, ma la situazione nel nostro Paese è di maggior tenuta rispetto alle principali economie europee. La crescita dello stock di credito in Italia sarà piuttosto contenuta, +0,6% nel 2023, per poi risalire a +1,3% nel 2024 e al +3,1% nel 2025. Rallentamenti decisamente più marcati si registrano in Germania dove si passa dal +6,9% dell’anno scorso al +2,8% nel 2023, e in Francia, dal +6,1% del 2022 al +3,6% del 2023.
L’attuale clima di volatilità influisce specie sul credito alle imprese previsto in calo dello 0,2% nell’anno in corso. Situazione migliore per il credito al consumo che segna un +2,3%, nonostante la frenata rispetto al +3% registrato nel 2022. Anche il mercato dei mutui ipotecari segna un deciso calo, passando dal +4,2% dell’anno scorso al +1,4% di quest’anno.
Dunque, nonostante alcuni rallentamenti, i dati nel complesso invitano a un cauto ottimismo per il prossimo futuro, a condizione che si mettano in campo alcune strategie di sistema: “Per mantenersi rilevanti nel medio-lungo termine occorre prima di tutto completare la trasformazione digitale in atto e mettere in agenda i temi Esg che spesso non sono ancora affrontati in modo organico dal sistema bancario, in modo che possano impattare davvero sul business. Inoltre, le banche devono investire in prodotti e servizi più personalizzati per le diverse categorie di cliente”, ha dichiarato Stefano Battista di EY nel suo intervento di apertura dell’EY banking leadership talk.
Secondo Filippo Mastropietro, Italy banking & capital markets leader di EY: “Per affrontare il rallentamento dei volumi e il futuro, intravediamo quattro grandi sfide che le banche dovranno affrontare. Primo, riflettere sull’andamento del volume dei prestiti che pone la necessità di pensare a nuove iniziative per imprimere un’accelerazione alla crescita. Secondo, attenzione al mondo dei depositi, in flessione per la prima volta, che potrebbe avere ripercussioni sulla liquidità. Terzo, gestione graduale del tasso degli impieghi, il Pass Through, rispetto al tasso dei depositi. Quarto, attenzione all’evoluzione dei need dei clienti che ricercano nella banca un partner con un’offerta sempre più trasversale, tecnologica e sostenibile”.
“Sfide – spiega – che possono essere affrontate con successo puntando su aree specifiche, quali l’utilizzo conscio del capitale dove è possibile implementare leve di ottimizzazione e lo sviluppo di forme di cross selling”.
Dunque, per il settore bancario si delineano interessanti possibilità di crescita e sviluppo, che necessitano il focalizzarsi su alcuni punti fermi indicati dai manager intervenuti al talk di EY: mettere il cliente sempre al centro dei processi di trasformazione della banca per interpretare e soddisfare al meglio le sue richieste, fare leva sulle tecnologie abilitanti, specie quelle basate sull’analisi e l’utilizzo dei dati, investire in upskilling e reskilling con particolare riferimento alle competenze digitali.
Per approfondire: qui
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche