Bracalente (Nero Giardini): ‘Produrre in Italia nostra forza’
Roma, 16 dic. (Adnkronos/Labitalia) – Il made in Italy è il terzo brand menzionato al mondo e vale 100 miliardi di dollari l’anno. Un marchio che significa qualità e ingegno ma che ha alle spalle imprese, lavoratori e territori. Nero Giardini è una azienda del distretto calzaturiero marchigiano e ha una particolarità: non ha mai delocalizzato la produzione, per difendere il suo made in Italy.
“Una scelta fatta a fine anni ’90 -spiega Enrico Bracalente, fondatore e proprietario dell’azienda- perchè abbiamo sempre creduto nel made in Italy e abbiamo sempre cercato di valorizzarlo con i nostri prodotti promuovendolo a livello nazionale e internazionale. Ho sempre creduto che la vera ricchezza per qualsiasi realtà sia il suo capitale umano, devo essere grato ai miei collaboratori perchè sono stati loro che hanno contribuito alla crescita della mia azienda e al successo del brand Nero Giardini”.
Sono oltre 400 i dipendenti diretti nelle due aziende di proprietà, e altri 1.600 lavorano per l’indotto di Nero Giardini. Il Covid ha colpito duro, ma nell’ultimo anno il fatturato è cresciuto del 20% arrivando a 130 milioni di euro, con l’obiettivo dei prossimi 3 anni di tornare ai 200 milioni di euro. Uno dei punti focali di questo successo è sicuramente la produzione interna ma anche la logistica. Un investimento da oltre 20 milioni di euro per due capannoni completamente automatizzati che riducono al minimo i tempi delle consegne.
“Noi oggi producendo tutto in Italia -continua Bracalente- riusciamo nel giro di pochissimo a realizzare un prodotto e portarlo sugli scaffali dei negozi. Il cliente se ha venduto tutti i numeri 37 di un modello nel fine settimana può ordinarlo il lunedì collegandosi alla piattaforma on line. Nel giro di 24 ore in Italia, 48 ore in Europa lo avrà a disposizione”
Il caro bollette negli ultimi mesi ha colpito le aziende ma anche i dipendenti. Per contrastare i rincari la Nero Giardini ha deciso di donare ai propri collaboratori un premio di fine anno. “Si tratta di 500 euro, un buono acquisto, da spendere in una catena di supermercati in cui le persone possono andare ad acquistare quello di cui hanno bisogno”, conclude.
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