CE e Federmanager Lombardia, insieme per formare nuovi manager transizione energetica
Roma, 11 apr. (Labitalia) – Una convergenza sulla necessità di perseguire ‘una transizione energetica inclusiva, che valorizzi gli asset industriali e sociali del Paese facendo leva, per i prossimi anni, su investimenti volti alla crescita delle filiere innovative e alla riconversione’, è stata trovata da Confindustria Energia e da Federmanager che hanno siglato un protocollo di collaborazione che ‘promuova azioni tese ad assicurare la sostenibilità ambientale, economica e sociale dei cambiamenti in atto, stimolando una maggiore integrazione tra le politiche attive del lavoro e le politiche industriali’.
L’intesa, siglata dai presidenti di Confindustria Energia, Giuseppe Ricci, e Federmanager, Stefano Cuzzilla, impegna la Federazione di Confindustria che rappresenta le associazioni del comparto energia e l’associazione che rappresenta il management delle aziende produttrici di beni e servizi, ‘a collaborare in modo sinergico al fine di accrescere l’efficacia di iniziative congiunte volte a sviluppare la cultura su temi connessi all’industria, all’ambiente e al lavoro, nell’ambito delle quali mettere a fattor comune conoscenze, competenze e capacità organizzative’.
“Un processo – ha sottolineato Ricci – che avrà come pilastro l’economia circolare con il vantaggio di ridurre ed efficientare i modelli di produzione e il consumo di materia prima. L’Italia potrà giocare un ruolo di leader per competenza tecnologica e know-how verso una transizione ecologica ed energetica inclusiva che guardi all’intera filiera, dalla produzione alla distribuzione di energia tradizionale, rinnovabile e innovativa. E questo sarà possibile valorizzando le competenze del presente e accrescendo quelle del futuro, chiamate a nuove sfide e opportunità da cogliere. Innovazione e digitalizzazione sono le parole chiave, ma è necessario assicurare a lavoratrici e lavoratori competenze (hard e soft skills) e modelli organizzativi smart e orizzontali”.
“L’elemento fondamentale – ribadisce Cuzzilla – sarà l’inserimento di specifiche figure professionali nelle pmi con l’obiettivo di avviare una profonda revisione ed innovazione dei modelli di produzione, distribuzione e consumo per salvaguardare la competitività dei comparti industriali. La progettazione e la realizzazione di percorsi formativi e di certificazione delle competenze coerenti con le mutate esigenze delle imprese è il focus della nostra intesa, i manager della transizione energetica, formati al cambiamento, contribuiranno infatti alla crescita del processo di innovazione guidando e motivando le risorse, consentendo così una maggiore competitività delle aziende oltre al maggiore coinvolgimento dei lavoratori”.
L’impegno nella decarbonizzazione, gli effetti della pandemia e i nuovi equilibri geopolitici, infatti, hanno fatto emergere nuove esigenze economiche e sociali richiedendo ancora più cooperazione tra soggetti decisori e parti sociali.
In un contesto globale di grande instabilità serve una visione strategica che coinvolga i soggetti di rappresentanza negli indirizzi per la transizione energetica delineati dal Pnrr per garantire la competitività di lungo periodo del sistema produttivo con l’uso responsabile di ogni risorsa e, quindi, la sostenibilità dei processi a tutti i livelli.
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