Chiara Alzati: “Come riconoscere gli stili di attaccamento e trasformarli per comunicare meglio sul posto di lavoro”

– Comprendere il proprio stile di attaccamento non solo aiuta a migliorare le relazioni, ma consente anche di crescere come individui più autentici nelle interazioni quotidiane. Il Metodo Parlare Chiaro®, ideato da Chiara Alzati Corporate Effective Communication & Public Speaking Trainer, insegna le strategie migliori.
Milano, 7 marzo 2025.La comunicazione non è mai un atto casuale. Quello che diciamo, come lo diciamo e il modo in cui rispondiamo agli altri sono il riflesso di schemi emotivi e relazionali che affondano le radici nell’infanzia e nelle esperienze passate. Senza accorgercene, potremmo ripetere dinamiche che hanno radici lontane. Ci sono, infatti, conversazioni in cui cerchiamo conferme e altre in cui potremmo tendere ad una chiusura; alcune persone possono sembrare troppo distanti o, al contrario, troppo soffocanti. Ognuno affronta, quindi, le conversazioni in modo unico, con un insieme di schemi di pensiero e di comportamento. La comprensione di questi stili di attaccamento può migliorare significativamente le relazioni e allo stesso tempo il lavoro di squadra e la produttività. È quanto insegna il Metodo Parlare Chiaro® ideato da Chiara Alzati, Corporate Effective Communication & Public Speaking Trainer e fondatrice della Chiara Alzati S.r.l. «La comunicazione non è solo una questione di carattere – spiega Chiara Alzati –, è il riflesso di schemi profondi e determina come ci si relaziona con il mondo. Conoscere il proprio stile di attaccamento permette di distinguere gli schemi ricorrenti, spesso autosabotanti, e di trasformarli in schemi consapevoli e funzionali».
Le relazioni che abbiamo, sia familiari che sociali, sono modellate quindi da questi schemi che influenzano non solo il modo in cui interagiamo, ma anche come percepiamo gli altri. L’attaccamento è il legame che si sviluppa nei primi anni di vita con i genitori, o le figure di riferimento, e questo legame influenza profondamente come ci relazioniamo con gli altri nel corso della nostra vita. Esistono quattro stili di attaccamento che si manifestano in modi distinti nella comunicazione e ci definiscono. «Una volta che si riconosce il proprio, lo si può trasformare – spiega Chiara Alzati –. Non sono difetti da correggere, ma parti della personalità da integrare per comunicare con maggiore consapevolezza e autenticità. Vediamoli nel dettaglio. Lo stile ansioso: chi possiede questo stile tende a cercare rassicurazioni costanti nelle conversazioni, temendo che silenzi o segnali d’indifferenza possano indicare rifiuto. È importante comprendere che pause e silenzi non rappresentano disinteresse; imparare a tollerarli può migliorare la comunicazione e le relazioni. Chi ha invece uno stile evitante tende a mantenere una certa distanza emotiva, trovando difficile esprimere bisogni o vulnerabilità. Il primo passo per affrontare questo schema è imparare ad affrontare ciò che di solito si evita – ad esempio una conversazione difficile, l’aver commesso un errore, l’espressione di una vulnerabilità, la creazione di una connessione emozionale – senza paura di essere giudicati. Affrontare gradualmente il confronto emotivo favorisce rapporti sani e una connessione più autentica. Chi ha uno stile disorganizzato oscilla tra apertura e chiusura improvvisa, rendendo la comunicazione imprevedibile per chi sta dall’altra parte. La chiave per migliorare la comunicazione in questo caso consiste nel riconoscere l’impatto destabilizzante del proprio comportamento sugli altri e sviluppare una maggiore stabilità emotiva. Inoltre, è importante non dare per scontato il motivo del proprio bisogno di chiusura, ma spiegarlo apertamente all’altro senza temere il rifiuto. Infine, le persone con stile sicuro si esprimono con chiarezza, hanno una buona capacità di ascolto, sanno definire in modo sano i propri confini e non temono il confronto. Anzi, lo vedono come una preziosa opportunità per discernere su chi investire le proprie energie emotive e su chi no. Tuttavia, talvolta potrebbero dover stare più attente a non risultare troppo dirette, dando spazio anche a chi ha bisogno di più tempo per esprimersi».
La buona notizia, quindi, è che questi schemi di comunicazione si possono trasformare. L’importante è riconoscere qual è il proprio stile di attaccamento e avere la volontà di allenarlo a uno stile sicuro, anche se questo cambiamento richiede impegno e disponibilità a mettersi in discussione. Comprendere come il nostro stile di attaccamento influisce nelle interazioni non solo ci aiuta a migliorare le nostre relazioni sul posto di lavoro, ma ci consente anche di crescere come individui più consapevoli e autentici nella quotidianità e nelle nostre relazioni extra lavorative. «Non esiste uno stile giusto o sbagliato – incoraggia Chiara Alzati – neanche quello dell’altro lo è. Ogni stile ha le sue peculiarità e può essere utile in contesti diversi. Per questo, conoscendoli, si evita di etichettare come soffocante, freddo, imprevedibile o troppo diretto chi comunica in modo diverso da noi. Ogni relazione è un’opportunità di crescita reciproca. Quando si smette di giudicare e si inizia a comprendere, la comunicazione diventa una partnership di crescita, non un campo di battaglia tra differenze». Il Metodo Parlare Chiaro® di Chiara Alzati si sta rivelando una soluzione efficace in diversi contesti lavorativi. Aiuta ad individuare le strategie di comunicazione e a costruire un legame più forte e coinvolgente con l’altro, con presenza emotiva, autorevolezza e autenticità.
CONTATTI: https://parlarechiaro.com/
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