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Danese (Aefi): “Le Fiere stanno ripartendo verso trend positivo, c’è voglia di normalità”

9 Febbraio 2022

Rom, 9 feb. (Labitalia) – “Le fiere stanno ripartendo, già quanto fatto a Milano e Verona è andato molto bene; ci aspettiamo un periodo molto positivo, siamo molto fiduciosi sul futuro delle fiere italiane”. Così, in un’intervista con Adnkronos/Labitalia, Maurizio Danese, presidente di Aefi, l’associazione di riferimento delle fiere italiane con 39 associati, 41 quartieri, 1.000 manifestazioni e 200mila imprese rappresentate, sul futuro del settore dopo il rallentamento nel primo bimestre 2022 a causa della recrudescenza della pandemia.

Secondo Danese, “da parte di espositori e visitatori c’è la volontà di tornare alla normalità per il sistema fieristico, e le notizie positive aiutano in questo senso, come ad esempio il via libera da parte del governo agli stranieri extra-Ue con vaccino non riconosciuto dall’Ema, fondamentale per il nostro settore”, aggiunge ancora.

Per il presidente di Aefi infatti il via libera del Cdm all’ingresso di stranieri extra-Ue con vaccino non riconosciuto da Ema “è stata una scelta veloce e lungimirante da parte del governo: una scelta che ci permette di operare al meglio come fiere con buyer ed espositori ad esempio cinesi e russi, e spegne sul nascere il tentativo di altre fiere, come ad esempio quelle turche, che stavano cercando di approfittare della situazione, per ‘scippare’ eventi a fiere italiane”.

“La pandemia ci ha insegnato -continua Danese- che le fiere in presenza continueranno a esistere, e non scompariranno, come diceva qualcuno. Allo stesso tempo, con il Covid abbiamo capito l’importanza del digitale, che è fondamentale nella comunicazione e per mantenere i contatti, non limitandoli solo alla fiera in presenza. E gli investimenti fatti dalle fiere italiane vanno in questa giusta direzione”.

E inoltre, in conclusione, per Danese “quello che le fiere italiane hanno capito in questi mesi di pandemia è che uniti si vince e infatti si parla sempre più nel settore di fusioni e collaborazioni, come invece non accadeva negli anni scorsi. E’ la chiave per presentarsi più forti sulla scena internazionale”, conclude.

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