Dazi: Ca’ di Rajo, certi che con dialogo si trovi soluzione equilibrata, made in Italy vincerà
Roma, 31 mar. (Labitalia) – Il gruppo veneto Ca’ di Rajo, che integra tre aziende vitivinicole tra Veneto e Friuli (Ca’ di Rajo, Terre di Rai e Aganis) e un ramo dedicato alla distribuzione, segue con attenzione l’evoluzione della minaccia di dazi sui vini e gli alcolici europei annunciata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La posta in gioco non è certo irrisoria. Per Ca’ di Rajo Group il mercato americano vale circa 1 milione di euro l’anno nella vendita dell’imbottigliato, una cifra significativa che potrebbe essere pregiudicata da questa misura. Secondo una stima della Consulta Vitivinicola di Coldiretti, effettuata sulla base dei dati Istat delle vendite a marzo-aprile 2024, il blocco delle spedizioni di vino verso gli Stati Uniti a causa dei timori legati ai dazi potrebbe costare 6 milioni di euro al giorno alle cantine italiane. Sebbene, ad oggi, si tratti ancora di una prospettiva, le prime conseguenze si stanno già facendo sentire: il blocco degli ordini e delle spedizioni sta generando danni economici immediati e minaccia di compromettere il posizionamento del prodotto oltreoceano.
“Siamo in una fase negoziale – afferma Fabio Cecchetto, titolare di Ca’ di Rajo Group insieme ai fratelli Alessio e Simone – e dobbiamo affrontarla con lucidità. Non dobbiamo trasmettere paura e insicurezza, perché faremmo il gioco della controparte. I Repubblicani sono imprenditori prima che politici: il loro focus è il business, e la loro capacità negoziale è indubbia. Siamo certi che il dialogo sarà fondamentale per trovare una soluzione equilibrata”.
L’azienda sottolinea inoltre la forza rappresentata dalla comunità italiana negli Stati Uniti: “I nostri connazionali emigrati sono i nostri migliori ambasciatori. È attraverso di loro che dobbiamo fare rumore, perché l’opinione pubblica americana si interessi di queste dinamiche”. Ca’ di Rajo si unisce quindi all’appello di tutto il comparto vitivinicolo italiano per una strategia comune che valorizzi il Made in Italy. “Siamo certi – afferma Cecchetto – che il nostro patrimonio enologico saprà imporsi ancora una volta: il Made in Italy vincerà sempre”:
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