E-commerce, Marseglia (Amazon): “Investiti 8 miliardi in Europa, seguiamo 21mila aziende italiane”
Roma, 1 set. (Adnkronos) – “Oggi oltre il 60% delle vendite nel nostro negozio online proviene da partner di vendita indipendenti, e per loro, solo nel 2022, abbiamo investito a livello europeo oltre 8 miliardi di euro in logistica, servizi, strumenti e formazione. Grazie a questi investimenti, a strumenti concreti come la vetrina made in Italy, il programma di formazione Accelera con Amazon, Amazon Incubator, e alla collaborazione con enti pubblici e privati, nel 2022 più della metà delle 21.000 Pmi italiane che utilizzano il nostro store, ha registrato su Amazon oltre 950 milioni di euro di vendite all’estero (+20% rispetto al 2021). Continueremo ad accompagnare le piccole e medie imprese italiane in un percorso di digitalizzazione e internazionalizzazione, grazie anche alla collaborazione con l’Agenzia Ice, con la quale lavoriamo dal 2019, e insieme a cui, oggi, rinnoviamo l’impegno a continuare a portare le nostre eccellenze made in Italy ai clienti Amazon nel mondo”. Lo ha detto Mariangela Marseglia, vicepresidente e country manager Amazon Italia e Spagna, durante la presentazione del nuovo studio realizzato da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Amazon e presentato oggi al Forum di Cernobbio.
Il primo blocco a una maggiore diffusione dell’e-commerce ha a che fare con un “tema di cultura”, dichiara Marseglia rispondendo a una domanda nel corso della presentazione. “Innanzitutto, per le imprese, rispetto alla comprensione che il commercio online è una leva positiva e poi perché c’è un modo di fare impresa ancora tradizionale, per cui fare e-commerce viene percepito più complicato di quanto non sia”. Un secondo fattore su cui bisogna intervenire, secondo la dirigente Amazon, è far comprendere alle aziende che “noi possiamo occuparci di tutte quelle complessità, burocratiche, normative e di altro genere, che un’impresa deve affrontare nell’esportare. Il governo potrebbe innanzitutto spingere per una semplificazione normativa” delle esportazioni, sia a livello europeo sia extraeuropeo. E poi “aiutare a creare consapevolezza sull’importanza dell’e-commerce”, in particolare attraverso l’Ice e altri organismi pubblici.
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