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Edilizia, geometri: “Servono interventi con criteri premiali per messa in sicurezza del patrimonio pubblico e privato”

23 Febbraio 2023

Roma, 23 feb. (Labitalia) – “Nei prossimi 10/15 anni sarà necessario per il nostro Paese puntare a questo: interventi con criteri premiali che permettano la riqualificazione e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato, avviando una rigenerazione complessiva dei quartieri che si possa connotare anche per gli interventi e le opere di interesse pubblico. Un percorso virtuoso in cui si inserisce agilmente la direttiva europea sulle case green e permette di portare avanti scelte e soluzioni per la tutela dell’ambiente”. Queste le parole del presidente del Consiglio nazionale geometri e geometri laureati, Maurizio Savoncelli, che ha sottolineato l’importanza di una norma transitoria, che metta in salvo le criticità che si sono create all’indomani dell’ultimo decreto legge che ha sospeso la cessione dei crediti e lo sconto in fattura.

“Non solo – sottolinea – ci sono valutazioni di carattere demografico, economico, sociale e ambientale che motivano quanto finora proposto al governo dagli attori del tavolo tecnico. Facendo parte della Rete professioni tecniche sosteniamo le ipotesi finora enunciate da Ance, da Confindustria e riteniamo sia doveroso continuare a sostenere coloro che non hanno la capienza per realizzare questi interventi, con l’unico scopo di favorire un processo che si qualifica per l’impronta ecologica. In pochi mesi con gli interventi attuati sono state ridotte le emissioni di C02 nell’atmosfera per 1,42 milioni di tonnellate. Un risultato di tutto rispetto verso i 70 milioni di tonnellate che restano da contenere, cui si aggiunge un abbattimento della spesa energetica delle famiglie per 962 euro annui di risparmio in bolletta (fonte dati: Nomisma)”.

“Una volta superate le criticità – sottolinea – aggiungiamo l’opportunità di far confluire le esigenze del nostro Paese in un nuovo grande progetto strutturale, che sia definito nel giro dei prossimi 5 mesi e non richieda più interruzioni, variazioni e modifiche, nuove interpretazioni che possano continuare a generare confusione e aumento dei costi dei materiali e della manodopera per i tempi inadeguati”.

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