Edilizia: Pelazzi (Argenta Soa), ‘norma crea una barriera d’ingresso agli improvvisati’
Roma, 10 mag. (Labitalia) – “Il voto è il segnale sia di quanto sia importante il lavoro fatto dalle Soa in questi anni al punto che è lo strumento con cui lo Stato intende individuare operatori qualificati, come sottolineato dall’Ance, a svolgere i lavori privati ma finanziati con i soldi pubblici”. Lo dichiara in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta Soa, una delle società organismo di attestazione che certifica le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche, commentando l’emendamento che è stato approvato dalle commissioni Industria e Finanze del Senato e che prevede che, dal primo luglio 2023, per beneficiare dei bonus per lavori sopra i 516milla euro, ci si dovrà rivolgere ad imprese con la Soa, la certificazione oggi necessaria alle aziende per partecipare agli appalti pubblici superiori ai 150 mila euro. Argenta Soa ha promosso anche il Centro studi sugli appalti pubblici, nato per monitorare l’andamento del mercato degli appalti pubblici e dei settori produttivi coinvolti, con particolare riferimento al comparto delle costruzioni.
“La norma – spiega Pelazzi – che entrerà in vigore nel 2023, crea una barriera d’ingresso agli improvvisati. Come ha sottolineato il Presidente Buia è fondamentale creare una divisione netta tra le aziende che hanno un curriculum importante, piccole o grandi che siano, e una storicità riconosciuta dal mercato dalle aziende nate ad hoc per cogliere le opportunità dei bonus. Parliamo di aziende prive di uno storico qualificante e che spesso sono oggetto anche di casi di cronaca per incidenti sul lavoro”. “Non era previsto – avverte – per i super bonus, che pure sono fondi pubblici, nessuna qualificazione, attestante esperienza ed integrità professionale per le imprese che stipulavano contratti. Questo è stato un grande incentivo per l’attività dei cosiddetti free riders, cioè imprese che si costituiscono ex novo per sfruttare la spinta degli incentivi statali per le ristrutturazioni finanziate con il superbonus. Prima che scoppiasse la guerra in Ucraina l’Istat aveva certificato ufficialmente a febbraio, anche dal punto di vista della struttura produttiva, il momento positivo del comparto delle costruzioni”.
“Naturalmente numeri così straordinari – ammette Giovanni Pelazzi -vanno interpretati con prudenza. C’è infatti un’altra faccia della medaglia che deve essere considerata: l’elevato numero di nuove iscrizioni potrebbe nascondere un rischio legato all’attività dei free riders. La richiesta della Soa è quanto posto in atto per limitare questo rischio che si riflette sui committenti, sulla qualità e sulla sicurezza dei lavori svolti”. “L’entrata in vigore del dpr 34/2000 – spiega – ha reso obbligatorio il possesso dell’attestato rilasciato dalla Soa per la partecipazione agli appalti pubblici di lavori di importo superiore ai 150 mila euro. L’attestato Soa è il risultato di verifiche legate ai requisiti economici e tecnici e alla regolarità contributiva e fiscale delle società e ai casellari giudiziari integrali dei soci e delle figure apicali delle aziende. L’attività svolta dalle Soa rappresenta un unicum nel mondo delle aziende dei servizi: sono aziende private che svolgono funzione pubblica e si sostituiscono allo Stato nel ruolo di presidio e controllo della legalità delle imprese che operano nel mercato degli appalti pubblici. Le società sono autorizzate ad operare e vigilate dall’Autorità nazionale anticorruzione-Anac”.
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