Energia, 68% delle cooperative finanziate da CFI è in difficoltà
Roma, 29 set. (Adnkronos/Labitalia) – La crisi energetica mette in ginocchio le imprese. Il 68 per cento delle cooperative partecipate da Cfi-Cooperazione Finanza Impresa denuncia una perdita di redditività e per una cooperativa su tre l’aumento dei costi induce a produrre in perdita. Questo il risultato di un approfondimento portato avanti da Cfi, finanziaria partecipata e vigilata dal ministero dello Sviluppo Economico con lo scopo di promuovere la nascita e lo sviluppo di imprese cooperative.
Cfi ha sottoposto un questionario alle aziende per analizzare l’impatto degli aumenti sulla produzione. Dalle risposte risulta che i costi energetici sostenuti dalle imprese, per i primi 6 mesi del 2022, sono quasi pari a quelli dell’intero anno precedente (21.126.000 euro primi 6 mesi 2022, 22.201.000 euro tutto il 2021). Nell’ipotesi che la crescita dei prezzi si fermi ai livelli attuali, le imprese si troverebbero a fine 2022 con costi energetici più che triplicati rispetto al 2020 con una maggiore incidenza rispetto al valore della produzione di ben 6 punti percentuali (dal 5,8 del 2020 all’11,8 del 2022).
Le conseguenze sono che 1 cooperativa su 3 (il 30%) si sta già attivando per contenere i costi e trovare soluzioni; 1 cooperativa su 3 (il 30%) non ha ancora identificato soluzioni e/o non dispone delle risorse finanziarie necessarie. Inoltre quasi 2 cooperative su 3 (il 61%) sono interessate a valutare investimenti per l’efficientamento energetico. Per 1 cooperativa su 5 (il 21%), oltre ai problemi di redditività, esistono difficoltà finanziarie di breve periodo quali: fabbisogno di liquidità per gestire lo scaduto o necessità di garanzie per i contratti di fornitura.
“E’ una situazione molto preoccupante – commenta Mauro Frangi, presidente di CFI – che in molti casi rischia di minare il futuro stesso delle imprese e della rilevante occupazione che generano. Per oltre 2 imprese su 3 i rincari hanno impattato pesantemente sulla redditività. Per la metà di loro, l’impossibilità di ribaltare i maggiori costi sui prezzi di vendita significa lavorare in perdita. E poi, pesano le tensioni finanziarie conseguenti che riguardano direttamente almeno 1 cooperativa su 5 che denuncia fabbisogni aggiuntivi di liquidità per garantire il pagamento delle bollette o richieste di pesanti garanzie da parte dei fornitori per la sottoscrizione dei contratti”.
“Il consiglio di amministrazione di CFI – dice il presidente Mauro Frangi – ha messo in campo una pluralità di azioni per cercare di garantire alle imprese il necessario accompagnamento e supporto in una fase così difficile. Sul fronte della finanza, a breve cercheremo di costruire risposte specifiche lavorando in stretta sinergia con Cooperfidi Italia e Banca Etica, soggetti di cui siamo soci. Metteremo a disposizione delle imprese gli strumenti finanziari della Legge Marcora per garantire il sostegno diretto agli investimenti di efficientamento energetico programmati dalle cooperative”.
“E infine – precisa – lavoreremo a costruire stabili e qualificate partnership tecnologiche e finanziarie con soggetti specializzati per supportare le imprese nella pianificazione e realizzazione degli investimenti di efficientamento energetico”.
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