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Energia: Federmanager, su Pniec bene il nucleare per just transition

2 Luglio 2024

Roma, 2 lug. (Labitalia) – Federmanager accoglie favorevolmente gli indirizzi in tema di energia e clima al 2030 aggiornati dal Pniec, il Piano nazionale integrato energia e clima che ieri il Governo ha trasmesso alla Commissione europea, coerentemente con l’obiettivo di perseguire una ‘just transition’, vale a dire una transizione energetica equa e sostenibile. La necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento a causa delle crisi internazionali di questi anni e dei conseguenti effetti sui costi dell’energia per imprese e famiglie, inducono a rifiutare di assumere posizioni ideologiche. La transizione energetica, per essere veramente ‘giusta’, non può che essere tecnologicamente neutra: ciò vuol dire coniugare i traguardi della decarbonizzazione con quelli di diversificazione delle fonti energetiche, nell’ambito di un piano strategico sostenibile, con l’intento di tutelare i cittadini e rafforzare il sistema produttivo. In riferimento alla previsione di ricorso al nucleare, che nello scenario del Pniec soddisferebbe l’11% della richiesta di energia al 2050 fino a poter giungere al 22%, il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla dichiara: “Condividiamo gli obiettivi di sviluppo del nucleare in Italia individuati dal ministro Pichetto Fratin, tenendo conto delle ultime tecnologie nucleari innovative che oggi consentono, in particolare, l’applicazione di nuovi reattori di taglia più piccola (Small modular reactor) rispetto alle centrali nucleari convenzionali, con una potenza compresa tra 10 e 300 MW, e che offrono adeguate garanzie, in termini di sicurezza e affidabilità, per sostenere in tempi rapidi almeno il 10% della produzione energetica del Paese”.

“La tecnologia è allergica al pregiudizio e a noi spetta il compito di assicurare un mix energetico che non escluda il nucleare, che rappresenta oggi il ragionevole investimento atto a garantire la sostenibilità del sistema produttivo e la tenuta occupazionale”, aggiunge Cuzzilla. “Per gli stessi motivi sosteniamo che non si possa prescindere anche dal ricorso ai low carbon fuels, previsto dal nostro scenario per integrare la diffusione delle rinnovabili, in particolare a supporto della graduale decarbonizzazione dei sistemi di mobilità, specie per il trasporto pesante (aereo, marittimo e su strada)”, chiarisce Cuzzilla. “Valutiamo – conclude Cuzzilla – importante che il Pniec assegni un impegno di crescita rilevante a favore delle rinnovabili, diventando una quota preponderante del mix energetico, per realizzare l’obiettivo della decarbonizzazione. Tuttavia, dal punto di vista strategico non possiamo affrontare il tema ambientale e delle politiche energetiche come uno scontro tra tifoserie, ma occorre avere una visione integrata di lungo termine”.

Sulla combinazione delle possibili soluzioni di sostenibilità energetica, sono al lavoro due Commissioni Federmanager, composte da esperti in materia. La ‘Commissione energia e sistema elettrico’ e la ‘Commissione oil & gas’ forniscono un contributo in termini di indicazioni di sistema e di visione manageriale elaborando, tra l’altro, un progetto per la formazione specifica e la certificazione di Energy transition manager – Etm che supportino lo sforzo della transizione energetica di imprese e pubblica amministrazione. Le due Commissioni invitano anche a supportare la diffusione delle Cer, le Comunità energetiche rinnovabili, che stanno diventando un fenomeno di crescente interesse, e a promuovere interventi di semplificazione del permitting, con l’obiettivo di accelerare la creazione di nuovi impianti di energia rinnovabile, sburocratizzando a livello territoriale per mantenere entro limiti temporali precisi la concessione dei permessi. Inoltre, tra le proposte dei manager, va considerata la riassegnazione delle concessioni dei grandi impianti idroelettrici, attraverso una negoziazione su investimenti, canoni e iniziative a favore dei territori, che consentirebbe lo sviluppo di una strategia pluriennale, mantenendo nel Paese il controllo degli impianti, e il sostegno alle infrastrutture intelligenti (micro/smart grid) e a progetti integrati (battery energy storage systems – bess), che svolgeranno sempre più un ruolo cruciale nel catalizzare, se non anticipare, la transizione energetica.

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