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Fondirigenti, imprese puntano su formazione manageriale

11 Luglio 2022

Roma, 11 lug. (Adnkronos/Labitalia) – 1.171 piani formativi per un totale di finanziamenti richiesti di quasi 14 milioni di euro, pari al doppio dei 7 milioni stanziati: 3000 dirigenti coinvolti, per oltre 140 mila ore di formazione complessive; 11.900 euro il finanziamento medio richiesto. Sono questi i principali numeri dell’Avviso 1/2022 di Fondirigenti, il fondo interprofessionale per la formazione continua dei dirigenti promosso da Confindustria e Federmanager; un avviso dedicato alla ‘transizione resiliente’ delle imprese con l’obiettivo di rafforzare le competenze manageriali necessarie ad affrontare le grandi transizioni in atto e i repentini mutamenti economici che mettono in pericolo la competitività aziendale.

I significativi risultati fatti registrare dall’Avviso, in particolare, mostrano che, in questa fase di profonda incertezza, le imprese hanno scelto il rafforzamento delle competenze manageriali come strada maestra per irrobustire la propria capacità di resilienza, e che i temi e le modalità proposti dall’Avviso, erano pienamente “sintonizzati” sulle loro esigenze.

“Grazie a questo Avviso -commenta il presidente di Fondirigenti, Carlo Poledrini- il Fondo conferma e rafforza la sua leadership nella lettura della fase economica e produttiva, grazie ad una costante azione di ascolto delle imprese, dei dirigenti e di tutti gli stakeholder: una leadership cresciuta anche nel corso della crisi pandemica, che ha imposto, una volta di più, il valore e l’importanza delle competenze, a partire da quelle dei dirigenti, nella sfida competitiva”.

Rispetto agli ambiti di azione proposti dall’Avviso le imprese mettono in cima alla classifica delle priorità l’acquisizione delle competenze per la gestione del cambiamento (45%), ovvero delle soft skills fondamentali in questo momento di grandi cambiamenti ed incertezza. Seguono le competenze per la trasformazione digitale, quelle per la gestione dei rischi e delle crisi e quelle per la sostenibilità. Degna di nota anche l’attenzione alla formazione per le nuove generazioni di leader, segno che la “guerra per i talenti” e l’employer branding sono sfide la cui importanza per le imprese è in costante crescita.

Sembra, dunque, che le competenze manageriali richieste in questa fase risiedano soprattutto, più che nelle competenze tecniche, nella capacità di “governare l’ignoto”, organizzando le imprese, i team aziendali, i collaboratori, per rispondere in maniera efficace a mutamenti del contesto sempre più repentini e imprevedibili.

A livello territoriale, la presentazione dei piani segue la geografia produttiva del Paese: in particolare, è il Nord Est a registrare i migliori risultati (al primo posto l’Emilia, seguita dal Veneto, insieme alla Lombardia). Buono il risultato del Sud (prima regione la Campania) che, dal 7% dello scorso anno sale all’11%. Per la prima volta, tutte le regioni vedono la presentazione di piani formativi, risultato reso possibile anche dall’intensa azione di promozione e diffusione realizzata dal Fondo in questi mesi.

Dal punto di vista dimensionale, spicca la partecipazione delle Grandi Imprese, a cui fa riferimento circa metà delle proposte di piano formativo: in crescita, in valori assoluti (sebbene su valori inferiori), anche la partecipazione delle piccole imprese, per le quali l’Avviso ha previsto uno specifico punteggio aggiuntivo per favorirne la partecipazione.

Particolarmente apprezzata è stata la possibilità, offerta dall’Avviso, di presentare piani in forma aggregata: ne sono stati attivati 128, per oltre metà sovraregionali, con il coinvolgimento di 509 imprese (da un minimo di tre ad un massimo di sei per aggregazione), pari a poco meno della metà dei piani pervenuti. Un dato particolarmente significativo se si considera che per la prima volta con questo Avviso le imprese potevano aggregarsi indipendentemente dalla loro dimensione, territorio o settore di appartenenza, in funzione di motivazioni e di obiettivi di crescita condivisi e chiaramente descritti nelle proposte formative.

Si apre ora la fase di valutazione dei piani, con l’obiettivo di selezionare i progetti di migliore qualità e pubblicare le graduatorie entro metà settembre, per accompagnare la ripartenza. “Una ripartenza che si presenta piena di incertezze ma anche piena di sfide -secondo il direttore generale del Fondo, Massimo Sabatini- che sarà tanto più resiliente e duratura quanto più sarà in grado di sfruttare fino in fondo il ruolo di fattore abilitante della formazione”.

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