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Food: Deliveroo, dal 2015 ordinate su app 3mila km di pizze

13 Gennaio 2023

Roma, 13 gen. (Labitalia) – Più di 3.000 km ricoperti di pomodoro e mozzarella. Una distanza che equivale ad un viaggio ideale che parte da Napoli, patria della pizza, e arriva fino a Bruxelles, passando per Parigi e Londra. È questa la distanza che, se messe una di fianco all’altro, riescono a coprire le pizze ordinate su Deliveroo dal 2015 – anno dell’arrivo della App in Italia – ad oggi. A rivelarlo è la stessa piattaforma leader dell’online food delivery in vista della ‘Giornata Internazionale del Pizzaiolo’ (World Pizza Day), che si celebra martedì 17 gennaio. D’altra parte, nata in Italia alla fine dell’800 e apprezzata in tutto il mondo, la pizza è diventata sinonimo di felicità e unione che ha travalicato i confini nazionali per diventare un vero e proprio linguaggio universale, capace di unire popoli e culture diverse. Ambasciatori di questo simbolo del Made in Italy sono i pizzaioli, gli interpreti di un’eccellenza gastronomica che diffonde italianità nel mondo e fa sentire, gli italiani all’estero, un po’ più a casa.

Ma cosa significa essere pizzaiolo oggi? E cosa vuol dire, in particolare, svolgere questo mestiere al di fuori dei confini nazionali? Deliveroo lo ha chiesto ad alcuni pizzaioli che lavorano in ristoranti partner della piattaforma a Bruxelles e Parigi. Storie personali e testimonianze che aiutano a comprendere un fenomeno che, anche nel 2022, si è confermato tra le scelte preferite di chi decide di ordinare cibo a domicilio attraverso l’app. Si parte proprio da Bruxelles con Francesco Terracciano, pizzaiolo pugliese di 31 anni, che sforna pizze quotidianamente da Paolo’s Idea Pizzeria, ristorante premiato nel 2019 dallo chef tristellato Heinz Beck tra i 70 ristoranti con pizzeria nel mondo ed entrato a far parte del progetto Italian Taste. Per Francesco la pizza significa un forte attaccamento alle sue radici ed un grande senso di orgoglio nel rappresentare una delle eccellenze italiane nel mondo.

“Mi sento onorato di far conoscere all’estero la pizza, forse il piatto più conosciuto al mondo. Ho imparato a fare la pizza napoletana in Puglia e poi mi sono trasferito a Napoli per affinare l’arte, perfezionandomi sulla pizza Napoletana. La pizza per me significa cultura e stile della cucina partenopea ed italiana. E impegno nel far conoscere al mondo uno dei prodotti che fanno parte della alimentazione mediterranea”, spiega. Marco Petito, invece, vive a Parigi da 7 anni e lavora da Dalmata, pizzeria specializzata in pizza napoletana. Dopo aver iniziato nella classica pizzeria di un piccolo paese in provincia di Avellino, ha voluto aprire i suoi orizzonti e lanciarsi in una nuova avventura all’estero. Un‘esperienza proficua, che gli ha consentito di imparare molto e apprendere i trucchi del mestiere anche da altri connazionali.

“La ​pizza un è linguaggio universale e saper fare una pizza permette anche di andare oltre alle barriere linguistiche”, commenta Marco. “La pizza è un piatto ancora più iconico della pasta e forse quello più consumato, simbolo per eccellenza del delivery e del take away. I francesi amano follemente la pizza e ci sono tantissime pizzerie a Parigi. Anche quelle meno note ormai propongono una pizza di qualità che non ha niente da invidiare a quella fatta in Italia. Fare la pizza qui è un po’ più complicato per via degli ingredienti che a volte sono più difficili da reperire, ma lavoriamo sempre con materie prime di altissima qualità, investendo ​ molto su prodotti freschi e genuini”, continua.

Che si ordini durante cene in famiglia o con amici, o in occasione di serate davanti alla tv quando gioca la propria squadra del cuore, la pizza si conferma tra le compagne preferite degli italiani a tavola. Nel corso dell’ultimo anno su Deliveroo, che conta circa 7.000 pizzerie da cui poter ordinare in tutta Italia, è stato registrato un numero di ordini di pizza in grado di coprire, sempre mettendone una a fianco all’altra, una distanza di 1.200 km, pari a quella tra Milano e Reggio Calabria. Tra i gusti preferiti, la classica margherita si conferma anche per quest’anno la regina delle pizze. Seguono la diavola e la bufala, rispettivamente al secondo e terzo posto. In quarta posizione la quattro formaggi, mentre la capricciosa si colloca quinta. Seguono ​ alcuni grandi classici come la marinara, la Napoli, la quattro stagioni, l’americana con wurstel e patatine, che fa incetta di preferenze soprattutto tra i più piccoli, e la prosciutto e funghi a chiudere la Top10.

Le città pizza lover 2022? Manfredonia (Fg) in prima posizione, davanti a Fucecchio (Fi) e Francavilla Fontana (Br). Nella Top10, 6 città del Sud e Isole. Quali sono state le città ‘pizza lover’ 2022? Nella speciale classifica ‘geografica’ di Deliveroo – che tiene conto degli ordini di pizza sul totale del volume degli ordini – quest’anno dominano i comuni di medie/piccole dimensioni, ​ specie del sud e delle isole, con sei centri di Puglia e Sicilia tra nelle prime 10 posizioni. In testa si posiziona Manfredonia (Fg) la città che più di ogni ama ordinare la pizza a domicilio, davanti a Fucecchio (Fi) e Francavilla Fontana (Br). Al quarto posto Giarre (Ct) mentre quinta si posiziona la barese Terlizzi (Ba). Seguono Fossano (Cn), Sondrio, Caltagirone (Ct), Chioggia (Ve) e Paternò (Ct) a completare la Top10.

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