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Imprese: Cni su stop Transizione 5.0, basta incertezze su investimenti aziendali

11 Novembre 2025

Roma, 11 nov. (Labitalia) – Il piano Transizione 5.0 è giunto prematuramente al capolinea e il Consiglio nazionale degli ingegneri sottolinea che, oltre al grave danno all’economia industriale, l’interruzione improvvisa della misura crea un consistente danno reputazionale ed economico per la categoria degli ingegneri coinvolti nella certificazione dei requisiti di accesso alla misura, che verosimilmente vedranno non remunerate molte attività già svolte e si troveranno ad aver attivato polizze assicurative inutilmente. La continuità normativa è cruciale per lo sviluppo industriale del Paese. La Transizione 5.0 non è solo un pacchetto di incentivi, ma una colonna portante su cui poggia il futuro competitivo della nostra industria. Ogni rallentamento o incertezza nell’erogazione dei crediti e nell’approvazione delle misure non fa altro che frenare lo sviluppo industriale. Il Cni chiede al Governo di procedere con la massima celerità e di garantire una visione chiara e stabile nel tempo. Gli ingegneri sono in prima linea affinché l’innovazione sia al centro dello sviluppo economico, ma la nostra azione ha bisogno di un quadro normativo solido e stabile.

Il Consiglio nazionale rileva, inoltre, che l’ingegneria industriale si basa su una pianificazione degli investimenti in tecnologia, macchinari e digitalizzazione. Quando i piani di incentivazione come quelli legati a Transizione 5.0 vengono interrotti o modificati senza preavviso, le aziende si ritrovano con la gestione finanziaria compromessa e l’impossibilità di onorare gli impegni assunti con i fornitori e con i propri istituti di credito. Una “scorrettezza di interruzione” è un danno diretto alla catena del valore e alla capacità di resilienza del sistema produttivo.

Il Cni, infine, fa notare come le aziende, soprattutto le pmi, abbiano investito risorse umane e finanziarie importanti nella riorganizzazione dei processi in ottica 4.0 e 5.0, contando sulla copertura promessa dai piani nazionali. Una mancanza di chiarezza o un blocco improvviso non solo genera un deficit di cassa, ma blocca l’intero processo decisionale, obbligando a revisioni strategiche costose e a volte insostenibili. E’ fondamentale ripristinare la correttezza istituzionale e la trasparenza nell’attuazione dei piani di sviluppo per l’industria. Il Cni, pertanto, auspica che le istituzioni competenti forniscano in tempi brevissimi le risposte necessarie per sbloccare le incertezze e permettere alle aziende di continuare a investire in Transizione 5.0.

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