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Imprese: innovazione, energie pulite e capitale umano per il First italian meeting del Tic

22 Luglio 2022

Roma, 22 lug. (Labitalia) – Si è tenuto presso la Sala Capitolare del Chiostro del convento del Senato della Repubblica, il First italian meeting del transatlantic investment committee (Tic). Il Tic, nato dalla volontà dell’Associazione Amerigo, dell’American chamber of commerce in Italy, del Centro Studi Americani e di Federmanager, è un programma promosso in stretto raccordo con le rappresentanze diplomatiche negli Stati Uniti e in Italia per rafforzare i legami tra i due Paesi nel campo dei co-investimenti strategici previsti dall’Accordo per il commercio e le tecnologie (trade & technology council), siglato da Unione Europea e Stati Uniti d’America nel settembre 2021.

Il First Italian Meeting, patrocinato dall’Ambasciata d’Italia a Washington e dall’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, si è focalizzato sulle policy economiche e sulle azioni necessarie – a livello istituzionale e imprenditoriale – per promuovere lo sviluppo delle relazioni transatlantiche.

Nel suo intervento di apertura, Andrea Gumina, presidente di Amerigo, ha sottolineato come “Il Transatlantic investment committee, riunito ufficialmente ieri per la prima volta, sta già lavorando da settimane per accrescere la riconoscibilità dell’Italia a livello internazionale, come partner strategico degli Stati Uniti d’America e di un gruppo di Paesi like-minded. Per far questo, nei prossimi mesi, ci porremo a fianco di istituzioni, think-tank, sistema produttivo e della ricerca, operatori della finanza, università, di entrambi i nostri Paesi, come pungolo per l’ideazione e la concreta realizzazione di soluzioni che accelerino i processi di co-investimento tra Stati Uniti e Italia, divenendo così un importante complemento per l’attuazione del Trade and Technology Council”.

“Per questo, il Tic pensa a strutturare una Fondazione Euro-Atlantica ed un Fondo di Investimento Transatlantico, che operi per il trasferimento delle tecnologie in grado di costituire una discontinuità per le imprese dei nostri due Paesi, avendo così cura di valorizzare con metodo tutti i fattori di competitività immateriale, a partire da innovazione, giovani e donne”, ha aggiunto.

Nel corso del dibattito è emersa la necessità di lavorare per lo sviluppo delle relazioni economico-commerciali tra i due Paesi in un’ottica bidirezionale, dando possibilità alle nostre imprese di cogliere opportunità di investimento sul mercato statunitense soprattutto nei settori a maggior valore aggiunto, come l’aerospazio, la manifattura, il cleantech, le infrastrutture digitali e fisiche, che rientrano nel Trade & technology council.

“La promozione degli investimenti tra Italia, Europa e Stati Uniti nei settori al centro del Trade and technology council tra Stati Uniti e Unione Europea è un obiettivo da perseguire con massima convinzione”, sottolinea l’ambasciatrice d’Italia negli Usa, Mariangela Zappia. “In questo contesto, il Tic accompagna perfettamente quanto l’Italia sta facendo per aumentare e indirizzare gli investimenti pubblici verso le infrastrutture digitali e verdi e i settori dell’innovazione, oltre che nel campo dell’alta formazione, utilizzando fondi europei e nazionali, ed esso aspira ad aggregare il settore privato intorno al medesimo obiettivo”. Per l’ambasciatrice Zappia, “va promossa in maniera sistematica l’emersione delle componenti femminile e giovanile tra i ricercatori, gli startupper, gli investitori, i manager”.

Tra i fattori competitività, formazione e ricerca costituiscono due elementi che vanno a creare quel capitale intangibile essenziale per lo sviluppo futuro della classe manageriale. “Il First annual meeting del Transatlantic investment commitee, che abbiamo costituito insieme ad associazione Amerigo, American Chamber of Commerce in Italy e Centro Studi Americani rappresenta una prima tappa fondamentale per programmare le diverse attività promosse dal Tic, nell’ottica di rafforzare le sinergie sull’asse transatlantico in termini di nuove opportunità economiche, culturali e sociali”, dichiara il presidente di Federmanager e Cida, Stefano Cuzzilla.

“Anche attraverso la nostra management school – Federmanager Academy – stiamo promuovendo la formazione di competenze manageriali innovative, decisive per guidare i processi di export e internazionalizzazione alla base di una crescita effettiva del Made in Italy sui mercati internazionali”, spiega ancora.

Continuità, sicurezza, sinergia, alternative e risorse: queste le parole chiave dell’intervento dell’Ambasciatore Giampiero Massolo, Presidente dell’Ispi, durante l’incontro: “La continuità delle relazioni Italia-Stati Uniti è un fattore imprescindibile delle relazioni transatlantiche, cui si collega un ulteriore elemento, centrale soprattutto nella fase attuale, quello della sicurezza. È necessario, infatti, lavorare in sinergia con gli alleati che condividono un sistema di valori affine al nostro, ma non necessariamente anche i nostri interessi. In questo contesto, il Tic rappresenta senza dubbio uno strumento importante, sia per la creazione di business sia perché è un fattore di ordine metodologico, un tentativo di incanalare le risorse verso gli impieghi più opportuno per rilanciare il sistema produttivo e i rapporti tra i due Paesi”, sottolinea ancora.

Come rimarcato durante l’incontro, alla base dei rapporti bilaterali c’è il riconoscimento del forte valore aggiunto intrinseco nelle produzioni Made in Italy. A conferma di questa fiducia e dell’importanza dell’azione che il Transatlantic Investment Committee intende portare avanti, basti pensare che nel 2020, gli Stati Uniti sono stati tra i primi 10 investitori in Italia e rientrano tra i Paesi prioritari per le politiche di attrazione degli investimenti esteri in Italia, mentre sempre nel 2020 lo stock di IDE netti italiani negli Usa era di circa 43 miliardi di euro.

“Ceoforlife ha trovato fin da subito nel Tic un partner strategico perché siamo accomunati dalla stessa natura: nasciamo come piattaforme di confronto e accelerazione della collaborazione tra imprese e stakeholders istituzionali per promuovere una crescita sostenibile e duratura dell’Italia e della sua proiezione internazionale, in questo caso delle relazioni con il primo partner di riferimento in ambito extra-UE, gli Stati Uniti”, ha dichiarato Giordano Fatali, presidente di Ceoforlife. “Nello specifico, la collaborazione tra le due realtà vedrà il coinvolgimento della Community dei Ceoforlife nell’ambito di una serie di iniziative previste dal Committee”, ha concluso.

Sono intervenuti quali panelist del First annual meeting, tra gli altri, anche il presidente del Copasir, Adolfo Urso, la ministra consigliera per gli affari pubblici dell’ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, Christina Tomlinson, il consigliere delegato dell’American Chamber of Commerce in Italy, Simone Crolla, il responsabile del chapter di Roma di Amerigo e Partner di Utopia, Ernesto Di Giovanni, il direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, la direttrice Rai, Giuseppina Paterniti, il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti, il direttore generale di Abi, Giovanni Sabatini, il presidente di Previndai, Francesco Di Ciommo e il direttore della Triple Business Decree della Luiss Guido Carli, Antonio Majocchi.

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