Italia-Germania, Buck (Ahk Italien): “Pandemia ha rafforzato interdipendenza”
Roma, 17 giu. (Labitalia) – “Sicuramente la pandemia ha rafforzato l’interdipendenza tra i due Paesi (che non vuol dire subalternità) e questo rapporto stretto ci rende entrambi forti nel contesto europeo. Macchinari, food e manifatture dall’Italia alla Germania valgono 58 miliardi di euro, mentre automotive, life science e chimico verso l’Italia ne conta 63: un sostanziale equilibrio di volumi che rappresenta appieno lo stato dei rapporti tra le due economie”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Jorge Buck, ceo di Ahk Italien, la Camera di commercio Italo-germanica, sull’interdipendenza economica tra i due Paesi.
Un momento difficile per tutte le aziende quello che stiamo attraversando. “Certamente i dati che preoccupano riguardano i costi energetici aumentati del 300% negli ultimi anni, e quelli della logistica del 700% registrati negli ultimi due anni e mezzo”, spiega Buck.
E gli effetti si vedono nella visione a lungo termine delle aziende. “Abbiamo notato nelle aziende -continua Buck- un cambio nella percezione del futuro se confrontiamo il periodo post pandemico con quello caratterizzato dal conflitto. Nella prima fase abbiamo assistito al rientro delle catene di valore all’interno dell’area Ue, ora l’obiettivo è il reshoring delle produzioni. C’è un sentimento di sovranità su vari fronti (energetico, delle materie prime) che si fa sempre più forte. L’autonomia strategica dalla Cina, e dagli Usa, è un tema ritenuto centrale dagli operatori e che si può realizzare attraverso un legame sempre più stretto tra pubblico e privato. Tra i fenomeni che abbiamo registrato, poi, vediamo che 70% delle imprese vuole rafforzare partnership con la Germania, mentre i rapporti commerciali con la Cina si stanno raffreddando o interrompendo in alcuni casi”, spiega ancora.
“Nel lungo termine le aziende sembrano prevedere, più profondamente, una rimodulazione dei rapporti economici tra aree del pianeta. La guerra, quindi, non solo rischia di vaporizzare la ripresa post-pandemica, ma potrebbe ridisegnare relazioni e rapporti tra aree economiche, avviando cambiamenti radicali e a lungo termine”, spiega ancora.
“Dallo studio AHK emerge chiaramente che il tema del nearshoring rappresenta una grande opportunità per l’economia europea e per il rapporto economico italo-tedesco. Un imperativo per il riallineamento delle supply chain è la sostenibilità, e per garantirla energia verde e un impulso centrale – anche in termini di nuovi investimenti”.
E Buck infine ricorda che “Il XVIesimo forum italo-tedesco si celebra in un momento particolare per tutto il mondo: lo scorso anno parlavamo di ripartenza e di crescita mentre le catene del valore nel 2021 rientravano in Europa. Nello stesso anno si toccava il record assoluto di 142 miliardi di euro come interscambio Italia-Germania. A distanza di pochi mesi lo scenario è cambiato con il conflitto, e il legame tra Germania ed Italia, che insieme rappresentano il 50% della manifattura europea, deve farsi ancora più forte per rafforzare l’Europa in un contesto globale in cui i rapporti economici e geopolitici stanno mutando velocemente. L’autonomia strategica europea è l’obiettivo da perseguire per non perdere di vista gli obiettivi di innovazione e transizione ecologica imposti dall’agenda mondiale”.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche