Lavoro, Calderone: “Aprirsi al dialogo non vuol dire essere asserviti a logiche politiche”
Roma, 27 giu. (Adnkronos) – “Aprirsi al dialogo vuol dire essere sindacati responsabili non sindacati asserviti a quelle che sono logiche politiche; aprirsi al dialogo vuol dire avere il coraggio, a volte, di percorrere strade scomode incomprese agli associati avendo però come proprio faro il benessere dei soggetti rappresentati”. Così il ministro del Lavoro, marina Calderone, nel corso del suo intervento dal palco del X congresso Confsal. E ribadisce: “è questa d’altra parte l’essenza stessa dell’essere sindacato e questo va molto oltre quella che è la dinamica del dibattito politico e dell’ interlocuzione, anche accesa tra maggioranza e opposizione, perché le parti sociali sono altra cosa: hanno un altro compito, quello di pensare al benessere dei rappresentati come benessere ultimo del paese”.
“In questi giorni di confronto ai tavoli sulla sicurezza sul lavoro e le pensioni mi sembra ci sia stata una corale dimostrazione di rappresentatività, salvo alcune eccezioni: ma se su 17 sigle datoriali e sindacali che si presentano al tavolo solo 2 sono state le voci dissonanti penso di poter dire che che il minimo comune denominatore di quegli eventi è stata la volontà di mettersi seduti e individuare insieme le soluzioni”.
“Abbiamo riavviato i tavoli di ascolto senza delegare ad altri le funzioni di responsabilità che attengono al governo che ha il dovere di tradurre in norme le azioni e le scelte e di difenderle in un percorso parlamentare”, prosegue dal poalco del X congresso Confsal.
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