Lavoro, Cifa Italia: “Dare vita a rete internazionale servizi per pubblico-privato”
Bologna, 30 giu. (Adnkronos/Labitalia) – Dare vita a una rete internazionale dei servizi per il lavoro pubblico-privato (con ministero del Lavoro, Anpal, Regioni, Apl, enti di formazione, enti bilaterali e professionisti) che garantisca, in tempi brevi, la formazione della manodopera necessaria. Questa la proposta lanciata oggi dal presidente di Cifa Italia e del fondo interprofessionale Fonarcom, Andrea Cafà, a Bologna al Festival del lavoro 2023, la manifestazione organizzata dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e dalla Fondazione studi.
Per Cifa Italia e Fornarcom è indispensabile la figura del consulente del lavoro, primo e ultimo anello della catena, con il compito di individuare, prima, il fabbisogno formativo e di accompagnare, poi, il lavoratore neoformato in azienda.
Importante è la sinergia tra gli operatori pubblici, quelli accreditati alle Regioni, i professionisti, le aziende e i fondi interprofessionali. Questi ultimi, che negli anni hanno costituito la spina dorsale della formazione continua, potrebbero essere capofila di un’azione pilota finalizzata a creare un modello strutturato.
“Il progetto – dichiara il presidente di Cifa Italia e del fondo interprofessionale Fonarcom, Andrea Cafà – mira a qualificare capitale umano extra Ue attraverso un percorso di formazione continua che si svolge direttamente nei paesi di origine. E’ possibile che la fase di sperimentazione inizi con il Marocco. E’ intenzione di Cifa presentare la proposta al Governo, in considerazione anche del fatto che la rete per la formazione continua nei paesi africani potrebbe arricchire gli asset strategici del Piano Mattei”.
Un sì pieno all’iniziativa giunge dai professionisti del lavoro. Come ha detto il vicepresidente della Fondazione Lavoro, Luca Paone: “Siamo fieri di far parte di questo progetto che accentua la portata etica e sociale del nostro operato. Con la nostra presenza sui territori non solo favoriremo un delicato percorso di inclusione ma ostacoleremo l’immigrazione clandestina. Si aprono così nuove frontiere per la professione”.
Per il vicesegretario generale del sindacato Confsal, Lucia Massa, “questo progetto sperimentale proprio perché fornirà personale specializzato alle imprese e, in particolare alle pmi, contribuirà al benessere economico del Paese. L’apprezzamento manifestato dal presidente Rizzetto ne conferma le potenzialità. L’auspicio di Confsal è che si possa quindi creare una rete italiana”.
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