Lavoro: l’azienda ideale? Medie dimensioni, contratti fissi, formazione e attenzione a Csr
Roma, 10 giu. (Labitalia) – Quale è il lavoro dei sogni dei candidati europei? Meglio un’azienda di medie dimensioni o una multinazionale? Quali benefit possono davvero fare la differenza per le risorse? Sono alcune delle domande che PageGroup – società di recruiting che opera in Italia con i brand Page Executive, Michael Page e Page Personnel – ha posto a circa 5.000 persone, sia occupate che in cerca di impiego, in tutta Europa. La corretta tipologia contrattuale e la giusta dimensione dell’azienda sono gli elementi chiave del lavoro dei sogni. Dopo due anni di emergenza sanitaria, gran parte dei lavoratori è alla ricerca della stabilità. I lavoratori non hanno dubbi: l’80% degli intervistati sceglierebbe un posto fisso, un terzo (34%) desidera un contratto temporaneo e solo il 15% potrebbe accontentarsi di qualunque tipologia contrattuale.
Anche a livello di dimensioni dell’azienda chi ha partecipato al sondaggio ha le idee piuttosto chiare: le medie imprese sono scelte come dimensione ideale dal 41% dei rispondenti. Seguono le grandi aziende (30%) e le piccole (25%). Perché i candidati apprezzano maggiormente le medie imprese? Tra i rispondenti che hanno dichiarato di preferire le aziende di medie dimensioni, più di un terzo (36%) sottolinea il rapido processo decisionale, le maggiori opportunità di formazione (30%) e la chiara vision strategica (27%). I professionisti che preferiscono le grandi imprese, invece, sembrano essere soprattutto attratti dalla possibilità di accelerare il proprio avanzamento professionale e guadagnare uno stipendio più alto: quasi la metà (46%) è attirata dai programmi di formazione e avanzamento di carriera, il 39% dalle opportunità di promozione e il 27% dalla migliore retribuzione.
Sebbene le piccole imprese siano l’opzione meno preferita per ottenere il lavoro dei sogni, ci sono una serie di vantaggi che non possono essere trascurati: il processo decisionale accelerato (41%), la cultura organizzativa che solitamente si trova in una azienda a misura d’uomo (40%) e la maggiore autonomia nello svolgimento delle attività (36%).
“Il mercato del lavoro – precisa Fabrizio Travaglini, Managing Director di PageGroup – è profondamente cambiato negli ultimi due anni. Ci stiamo spostando verso quella che potremmo definire economia della conoscenza, all’interno della quale acquisire competenze per avere successo è fondamentale. Non ci sorprende, dunque, che il 71% di chi ha risposto alla nostra indagine abbia inserito formazione e avanzamento di carriera tra i benefit più desiderabili. C’è, poi, un altro aspetto che le aziende non possono trascurare. Al giorno d’oggi i candidati non cercano soltanto un aumento di stipendio: il 75%, infatti, dichiara di voler lavorare per una realtà impegnata in materia di responsabilità sociale d’impresa o Csr, che si concretizza nel rispetto dei diritti umani (97%), dell’ambiente (96%) e nella responsabilità economica (94%)”.
Il lavoro dei sogni passa attraverso alcuni benefit ritenuti fondamentali. I candidati desiderano, come abbiamo visto, formazione e piani di carriera ben precisi. Ma non è tutto: anche l’assistenza sanitaria privata per i dipendenti e le rispettive famiglie è considerata una delle maggiori priorità da poco più di metà (51%) dei rispondenti. Altri benefit che fanno la differenza sono: vantaggi finanziari (scelti dal 35% dei partecipanti al sondaggio), un’auto (35%) e dispositivi forniti dall’azienda (34%). La flessibilità come elemento chiave per il benessere delle risorse. Durante la pandemia di Covid-19 milioni di persone si sono ritrovate, probabilmente per la prima volta, a lavorare da casa e, secondo i risultati dell’indagine di PageGroup, pare che la maggior parte desideri continuare a svolgere questa modalità di lavoro: oltre la metà dei rispondenti (59%), infatti, ha affermato di voler lavorare in parte o interamente da remoto. Le donne sembrano apprezzare le modalità di lavoro flessibili più degli uomini (65% contro il 53%).
A livello temporale, il 36% opterebbe per tre giorni in ufficio e due a casa; il 19%, invece, vorrebbe lavorare da remoto quattro giorni alla settimana e, infine, solo al 10% piacerebbe trascorrerne quattro giorni in ufficio. Malgrado la tendenza a favore del lavoro da remoto, non va comunque trascurato il fatto che molti dipendenti continuino ad apprezzare la vita da ufficio. La motivazione fondamentale risiede nella possibilità di socializzare: il 60% dei rispondenti sottolinea i vantaggi che derivano dagli incontri informali con colleghi, il 50% apprezza i legami sociali e i momenti di relax che non sono assolutamente possibili quando si lavora a distanza, il 41% la possibilità di fare riunioni in presenza e, infine, il 39% il maggiore livello di coinvolgimento quando si lavora in sede.
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