Lavoro: prospettive bilateralità, welfare e terziario a congresso Fisascat Cisl
Roma, 7 apr. (Labitalia) – Nel corso della seconda giornata del XX Congresso della Fisascat Cisl, ieri, si è tenuta la Tavola rotonda sul tema ‘Terziario, Turismo e Servizi: dalla resilienza alla ripartenza’. L’incontro, moderato da Sonia Martina di Radio Radicale, si è svolto alla presenza dei relatori Donatella Prampolini, vicepresidente Confcommercio, Giorgio Palmucci, presidente Enit, Mario Baldassarri, presidente Centro Studi Economia Reale, Massimo Stronati, presidente Confcooperative Lavoro e Servizi, Padre Francesco Ciccimarra, presidente nazionale Agidae, Andrea Cuccello, segretario conferderale Cisl. A introdurre l’argomento il segretario generale Fisascat Cisl, Davide Guarini, che ha affermato la necessità di ragionare in termini di “resilienza” rispetto alla preoccupante crisi economica, sottolineando l’importanza non solo del risvolto economico, ma anche di quello sociale. A conclusione dell’intervento il segretario generale di Fisascat ha dichiarato che “il Paese deve avere la capacità di crescere in maniera interconnessa tra Nord e Sud e tra i vari settori”.
L’intervento d’apertura della tavola rotonda è spettato a Mario Baldassarri, il quale ha posto la questione dell’impatto del conflitto in Ucraina sulle previsioni di crescita per il 2022. La guerra e la conseguente crisi energetica è infatti intervenuta drasticamente sulla ripresa post-pandemica in atto: la crescita per il 2022 si preannuncia inferiore al 2% rispetto al 4,2% previsto ad ottobre 2021, mentre l’inflazione è attesa al 6%, rispetto all’1,6% e la disoccupazione sopra il 9% invece del 9,2%. È allora verosimile, per Baldassarri, che il recupero delle condizioni pre-covid non potrà avvenire nell’anno in corso, slittando invece a metà 2023. “Per evitare la brusca frenata – ha sostenuto il presidente del Centro Studi Economia Reale – occorre dare immediatamente un sostegno di 40 miliardi di euro a famiglie e imprese, trovando le risorse nei 900 miliardi di spesa pubblica che contengono 50 miliardi di sprechi e malversazioni e 80 miliardi di tax expenditure”.
Le riflessioni di Baldassarri sono state subito riprese da Donatella Prampolini, per la quale “la spending review non è la soluzione, perché la coperta è corta ed è necessario avere più risorse». E ancora. “Siamo di fronte ad una progressiva terziarizzazione dell’economia – ha sottolineato – servono soluzioni adeguate per affrontare i nuovi scenari, a cominciare dallo scostamento di Bilancio”. A farle eco Andrea Cuccello, che ha espresso dubbi sulla opportunità di effettuare un taglio alla spesa e ha evidenziato un discreto ottimismo sul futuro, sottolineando quanto sia importante lo spostamento della discussione da un livello nazionale a uno prettamente europeo. “È necessario ripensare le politiche energetiche effettuate fino a oggi in italia – ha chiosato Cuccello evidenziando – la necessità di un Recovery Plan europeo”. Il segretario confederale ha posto poi l’accento sul ruolo delle Parti Sociali “nel rinnovo dei contratti nazionali per sostenere il potere di acquisto dei salari”.
Ciccimarra ha poi introdotto un altro tema fondamentale del dibattito, quello del sociale, affermando come proprio la crisi energetica sia da associare inevitabilmente al problema sociale, con un esplicito riferimento alle strutture per l’assistenza agli anziani e ai disabili che rischiano di non supportare l’aumento eccessivo dei prezzi delle bollette: “Occorre dare stabilità alla tenuta del Paese. Non ci possiamo fermare nell’aiuto ai più bisognosi”. È stato in seguito Palmucci a riportare il discorso sulle enormi ricadute che la guerra in Europa avrà sui settori già provati dall’emergenza sanitaria, tra cui spicca un comparto strategico come il turismo: per Palmucci è fondamentale che siano ben utilizzate le risorse messe a disposizione del Pnrr affinché il turismo possa fungere da volano per l’economia. Il richiamo anche alla ‘destagionalizzazione’ del comparto considerate “le potenzialità dell’offerta turistica italiana”.
Massimo Stronati ha posto l’accento sulla necessità di riportare al centro il lavoro nel settore dei servizi che vale l’11% del Pil nazionale. “Se vogliamo essere ottimisti – ha spiegato – dobbiamo investire di più sul lavoro, ci vuole un nuovo umanesimo del lavoro, perché la leva del lavoro è una leva possibilista». E ancora, sul tema appalti, ha sottolineato che nel settore ‘il lavoro è parcellizzato’ e che, se davvero si vogliono superare le criticità occorre intervenire “sulla revisione dei prezzi e sulla riqualificazione delle stazioni appaltanti” come anche occorre “stralciare il massimo ribasso e prevedere la celerità della presentazione dei bandi per l’aggiudicazione delle gare di appalto”. La bilateralità costituisce oggi un patrimonio importante nel sistema di relazioni sindacali nei settori del commercio, turismo e servizi, con oltre 100 Enti Bilaterali territoriali costituiti nel settore terziario e più di 50 nel settore turismo e nei servizi in genere.
Un’esperienza consolidata nella fase pandemica, con decine di milioni di euro erogati dalla bilateralità settoriale per contrastare l’avanzata del Covid-19, di cui solo più di 18milioni destinati all’integrazione salariale e al sostegno economico rivolto alle lavoratrici e ai lavoratori colpiti da sospensione o da riduzione dell’attività lavorativa. Soluzioni che hanno garantito il sostegno al reddito a circa 2,5 milioni di lavoratrici e lavoratori, con altre ingenti risorse destinate alla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e all’acquisto dei Dispositivi di Protezione individuale.
Ma come portare avanti nuove strategie della bilateralità per costruire un sistema di welfare sempre più inclusivo e attento ai bisogni delle lavoratici e dei lavoratori del terziario di mercato? Se ne è discusso ad una tavola rotonda, ieri, sul tema ‘Bilateralità e Welfare nel solco della contrattazione’ promossa nell’ambito dei lavori del XX Congresso nazionale Fisascat Cisl. Al focus, moderato da Marco Lai del Centro Studi Cisl di Firenze, hanno preso parte oltre al segretario generale della federazione cislina Davide Guarini, il direttore generale di Federalberghi e presidente di Ebnt Alessandro Nucara e il presidente di Aiwa Emmanuele Massagli.
Alessandro Nucara ha evidenziato l’impatto del Covid-19 nel comparto turistico. “La pandemia è stato uno tsunami per gli alberghi: -54% di fatturato nel 2020, -34% nel 2021 e alcuni alberghi sono in letargo chiusi da marzo 2020 e non siamo in grado di dire quanti riapriranno» ha dichiarato”, ha dichiarato sottolineando il ruolo svolto dall’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo durante l’emergenza pandemica. “Sul sostegno al reddito Ebnt ha messo sul piatto 11 milioni di euro invitando l’intera rete della bilateralità territoriale a fare altrettanto”, ha aggiunto il presidente di Ebnt sottolineando che “l’Ente bilaterale può fare ancora moltissimo per gestire le fasi conflittuali nei processi di trasformazione. L’ammortizzatore sociale universale è un salto di qualità ma occorre rivendicare le specificità del comparto del turismo caratterizzato dalla stagionalità”. Per Emmanuele Massagli “il rapporto bilateralità-welfare è molto rilevante e la bilateralità va preservata per l’importanza che riveste”. “Anche l’apporto del welfare aziendale è rilevante”, ha aggiunto il presidente Aiwa sottolineando che «dal 2016 i piani di welfare aziendale sono cresciuti del 470% portando benefici ad oltre 2,5 milioni di lavoratori”.
Per il segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini, “l’occasione del rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro sarà un passaggio importante anche per riprogettare la Bilateralità, intervenire sulla governance e ampliare compiti e funzioni anche a livello territoriale”. “Incontro domanda ed offerta di lavoro, analisi e fabbisogno delle professionalità, pesatura e certificazione delle competenze e delle professionalità, sostegno al reddito, formazione e aggiornamento professionale e mutualizzazione di ‘diritti non più disponibili’ sono solo alcune delle missioni da affidare alla Bilateralità accanto a specifiche convenzioni assicurative e al sostegno ai percorsi di autoimprenditorialità”, ha rimarcato il sindacalista. “La Fisascat Cisl – ha concluso – non farà mancare il suo contributo per affermare nuove logiche partecipative nella contrattazione a tutti i livelli”.
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