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Liberare un’azienda dai debiti: chi può aiutare davvero? Le opinioni degli imprenditori votano Giuseppe Di Domenico

21 Giugno 2022

(Milano, 21/06/22) – Milano, 21 Giugno 2022. Uno studio di Nsa e Università Cattolica rilancia l’allarme di default in Italia per oltre 1.200 imprese, con la perdita conseguente di oltre 26.500 posti di lavoro. Prima la richiesta, da parte del Fisco, di pagamento delle rate sospese a seguito della normativa emergenziale Covid-19, ora lo stop alle esportazioni verso la Russia. Questi eventi “straordinari” non sembrano però essere l’unica causa che porta al fallimento di tante aziende. Spesso, infatti, anche senza cause di forza maggiore come quelle appena citate, le aziende finiscono per accumulare una valanga di debiti.

“Ci sono imprenditori in Italia che considerano naturale essere costretti a fare gli equilibristi tra un pagamento alla banca e uno a un fornitore. Come se fosse il prezzo da pagare per aver deciso di abbracciare la strada dell’imprenditoria” ci racconta il dott. Giuseppe Di Domenico, laureato alla Bocconi e specialista nella gestione finanziaria delle PMI con esperienza ultra decennale.

Come evitare di sottovalutare l’indebitamento aziendale

Uno dei più grossi malintesi nei quali un imprenditore può finire, in termini di gestione finanziaria? Pensare che l’azienda vada bene, nonostante non riesca a pagare i debiti accumulati.

In realtà, pagare in ritardo una rata, per esempio, potrebbe sembrare una questione di poco conto, soprattutto se nel mese si riesce a rientrare dello scoperto, ma non è così.

La generazione di flussi di cassa negativi determina l’aumento del debito aziendale, perché l’azienda spende più soldi di quelli che in realtà incassa. Il problema più grosso è che possono passare anni prima che l’imprenditore se ne accorga, soprattutto quando non dispone di un direttore finanziario, che lo aiuti nella gestione delle linee di credito, ma soprattutto nel misurare la liquidità che entra ed esce dai suoi conti correnti.

In particolare, esistono eventi “tipici” della vita aziendale che fanno impennare il costo di generazione del fatturato aziendale.

Di seguito i più frequenti:

● un investimento sbagliato

● un cliente insolvente

● il guasto imprevisto di una linea di produzione

● una condanna per risarcimento danni

● una sanzione amministrativa

● un furto subito

● una fornitura sbagliata

● una causa di lavoro…

Ognuno di questi eventi fa aumentare il costo fino a mettere un segno meno davanti al flusso di cassa aziendale. Qual è la conseguenza inevitabile alla quale l’azienda va incontro? L’aumento dei debiti.

Ciò che ogni imprenditore dovrebbe evitare è l’uso di fonti di finanziamento a breve termine per pagare investimenti che hanno un ritorno solo nel lungo periodo. Calcolare male il tempo di rientro degli investimenti è una delle cause primarie che portano alla crisi finanziaria e alla conseguente necessità di ristrutturare i debiti.

I 7 segnali di crisi aziendale che ogni imprenditore dovrebbe imparare a riconoscere

Esistono 7 elementi ricorrenti che precedono lo scatenarsi della crisi aziendale. Conoscerli è fondamentale per l’imprenditore, in modo che sappia come prevenirli e come correre ai ripari nel momento in cui dovessero verificarsi.

L’importante è prestare attenzione, perché potrebbero essere derubricati all’interno dei numerosi problemi che ogni azienda attraversa, quando in realtà sono campanelli d’allarme da evitare in maniera prioritaria.

Vediamo quali sono:

1. Rimandare i pagamenti dei fornitori per necessità, a causa di problemi nella gestione della cassa.

2. Accumulare ritardi nel pagamento dei dipendenti.

3. Gestire in maniera arbitraria il debito fiscale (non versare IVA e contributi, non pagare le imposte, non rispettare le rateazioni Equitalia).

4. Non rispettare i piani di pagamento dei finanziamenti.

5. Aumentare il grado di indebitamento senza registrare un incremento corrispondente di fatturato.

6. Non riuscire a ottenere nuove linee di creditotemporanee dalle banche.

7. Le richieste di rientro delle esposizioni bancarie e la richiesta di consolidare il debito con nuove garanzie.

Quando un’azienda si trova in presenza di tutti questi segnali può ancora evitare il fallimento, ma dovrà investire molto tempo e risorse per pianificare il prima possibile un progetto di ristrutturazione aziendale, che la liberi dalle scadenze e le permetta di ripagare il debito senza preoccupazioni.

Non tutti gli imprenditori possono improvvisarsi esperti di gestione finanziaria, soprattutto nel momento del bisogno. Ecco perché esistono consulenti aziendali per le PMI specializzati nel liberare l’azienda dai debiti.

In particolare, il dott. Giuseppe Di Domenico ha sviluppato un processo specifico per risollevare le aziende in difficoltà finanziaria. Si chiama “Metodo Di Domenico™” che si sviluppa in tre momenti fondamentali:

1. Stratexit™: il pacchetto di Anamnesi Diagnostica pensato per le aziende che stanno attraversando momenti di difficoltà finanziaria e per imprenditori che vogliono valutare la loro esposizione al rischio e le contromisure adottabili.

2. Debichiaro™: il protocollo di Analisi Quantitativa basato sulle best-practice più diffuse nel campo del turnaround management, che permette di valutare il grado di rischio aziendale ed imprenditoriale, lo stato di deterioramento delle esposizioni debitorie e la sostenibilità della struttura finanziaria aziendale.

3. Gestione Di Domenico Debiti™: il piano strategico definito a valle del Debichiaro™ viene tradotto in azioni concrete dai professionisti del network Di Domenico & Associati attraverso l’utilizzo di framework testati in situazioni analoghe.

“Misuriamo con i numeri lo stato di difficoltà, svisceriamo i punti deboli dell’azienda, studiamo le falle della struttura societaria e i rischi derivanti dalle garanzie rilasciate. Quindi scegliamo le le opzioni di ristrutturazione finanziaria dell’azienda, definendo gli obiettivi raggiungibili, i vantaggi e gli svantaggi di ogni alternativa” ci spiega il dott. Di Domenico.

Giuseppe Di Domenico: le opinioni degli imprenditori che hanno lavorato con lui

Definire e analizzare le linee di credito, il fatturato, il rapporto con i fornitori, per far sì che l’imprenditore sappia come e da dove iniziare per salvare il proprio business.

Con queste attività Giuseppe Di Domenico è diventato punto di riferimento nella sua attività di consulenza finanziaria alle PMI, con più di 1987 casi gestiti e circa 300 imprenditori in crisi seguiti quotidianamente.

“Ho conosciuto lo Studio Di Domenico in una pubblicità su Facebook, e mi ha subito colpito positivamente. Tuttavia, ben consapevole che nel web ci sono anche truffatori, per i sei mesi successivi mi sono impegnata a leggere tutte le

newsletter di Giuseppe Di Domenico. Alla fine, convinta, ho richiesto il primo contatto telefonico: ero in un momento di grande sfiducia, stavo addirittura valutando l’idea, su consiglio dei soliti “bravi professionisti”, di dichiarare fallimento: della mia ditta, fondata da mio nonno, ereditata dai miei genitori, con oltre 70 anni di storia… Devo dire che con quella telefonata ho preso la decisione giusta: Giuseppe Di Domenico mi ha subito rassicurata, mi ha ridato la fiducia persa: non c’era nulla di irreparabile! Ci siamo subito messi al lavoro: ora sono affiancata da Giuseppe e Bruno, veri esperti che sanno consigliarmi con competenza e decisione: hanno già intavolato e concluso felicemente brillanti trattative, pur nell’estremo rispetto della mia persona e del ruolo di responsabilità da me ricoperto. Dopo due anni di lavoro, a contatto quasi quotidiano con loro, vedo la mia situazione migliorare giorno dopo giorno ed io sto riacquistando serenità e grinta. Che dire ancora? Grazie infinite, siete dei grandi Professionisti!”.

Anna

“La mia azienda esiste da 15 anni, e incluse la mia socia e me, siamo in 14. Abbiamo ottenuto ottimi risultati e siamo cresciute molto, ma nel nostro settore il COVID ha colpito senza pietà (oltre al danno, la beffa: avevamo appena terminato un investimento importante proprio il giorno in cui è stato decretato il primo lockdown). Seguivo da qualche tempo Di Domenico, così abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e abbiamo chiesto una consulenza allo Studio per ottenere una strategia per migliorare le prestazioni dell’azienda. Il Pacchetto Insight Business ci ha permesso di vedere la nostra attività da un punto di vista nuovo e con un migliore controllo dei numeri. Le strategie che ci hanno suggerito ci hanno aiutato a fare scelte molto importanti. Ora stiamo proseguendo da sole, ed abbiamo già messo in pratica diversi dei suggerimenti che abbiamo ricevuto”.

Anita

“Una consulenza mirata e precisa. Per la prima volta ho incontrato professionalità e competenza. Per la prima volta non mi sono sentita abbandonata, avvilita dal sistema: consigli precisi e di alto valore umano. Per la prima volta ho compreso che non siamo soltanto un numero, un contribuente da spremere come un limone. Ciò che ho compreso è che il mio progredire, il riemergere dalla crisi economica non gioverà solo alla mia impresa. Grazie”.

Roberta

In definitiva, per liberare la propria azienda dai debiti (e renderla in grado di autofinanziarsi attraverso lo sfruttamento delle risorse già presenti, il miglioramento dei flussi di cassa e la rinegoziazione del debito accumulato), il processo più immediato e veloce è quello di richiedere un’analisi gratuita a un consulente per PMI esperto di gestione finanziaria.

Intervenire prima che i segnali di crisi siano già evidenti è il modo migliore per tutelarsi e mettersi al riparo dal rischio del fallimento.

Responsabilità editoriale: TiLinko – Img Solutions srl per Stratego Swat

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