Lombardia, De Felice (Protom): “Regione guidi consolidamento digitale e innovativo Paese”
Milano, 15 feb. (ALabitalia) – “La Lombardia guidi il consolidamento nel digitale e nell’innovazione del Paese. Come ha dichiarato il presidente di Assolombarda Alessandro Spada ora ‘l’auspicio è quello di rafforzare un modello vincente di collaborazione tra pubblico e privato tipico’ della regione. Un modello che deve contagiare in positivo anche il Sud, il cui rilancio è strategico per tutto il Paese”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Fabio De Felice, fondatore di Protom prima kti (knowledge & technology-intensive), company italiana che vanta collaborazioni con le più importanti aziende operanti nei vari mercati quali ABB, Leonardo, Airbus, Atr, Hitachi Rail, Accenture, Ntt Data, Gi Group, e docente alla Luiss Guido Carlo e all’università Partenope. “La Lombardia – ricorda – con le sue più di 813 mila imprese attive e i 4,2 milioni di occupati produce il 23% del pil nazionale, parliamo di circa 400 miliardi, e ha un export di 136 miliardi, il 26% del paese. Questi numeri rappresentano chiaramente la responsabilità che avranno sia la nuova giunta guidata da Attilio Fontana che le opposizioni”.
“In Lombardia e in genere in tutto il Nord – spiega – il corpo elettorale chiamato al voto premia tendenzialmente la coalizione che con più convinzione persegue obiettivi di integrazione sistemica tra apparato istituzionale e mondo delle imprese, ritenuto a giusta ragione quest’ultimo il motore dell’economia e la leva prioritaria del traguardo della crescita del pil e dell’occupazione. Ha prevalso nelle elezioni concluse ieri, a mio avviso, l’intento di garantire continuità sinergica tra territorio e il governo centrale, perché la stabilità in un paese di democrazia matura viene considerata un bene oltre che elemento puntualmente premiato nella valutazione dai mercati finanziari”.
“In questa tornata – commenta – il centrodestra ha potuto capitalizzare il vantaggio di assicurare maggiore interrelazione con l’attuale assetto governativo e ciò è stato considerato evidentemente un aspetto dirimente, anche in vista degli impegni dei progetti del Pnrr, diventati ormai stringenti”.
“Fa riflettere – osserva l’imprenditore – il dato dell’astensionismo, fenomeno che ormai è consolidato corollario delle elezioni italiane. Segno inequivocabile che è necessario un ripensamento del rapporto tra istituzioni e territori, un argomento che impatta il tema, ormai ineludibile, delle riforme strutturali necessarie al nostro Paese, anche a costo di modifiche non di superficie del dettato costituzionale”.
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