Milano: residenze universitarie, riapre la nuova Viscontea di Fondazione Rui
Milano, 3 feb. (Labitalia) – Nuovi spazi più sostenibili, inclusivi, confortevoli e aperti a una ritrovata socialità, per le studentesse universitarie residenti ma anche per coloro che, da esterni, vorranno fruirne per studiare, seguire conferenze, frequentare le lezioni del programma formativo Jump o semplicemente stare insieme in maniera piacevole. E’ la nuova Viscontea, il collegio universitario della Fondazione Rui in pieno centro a Milano (via Lamarmora) che riapre dopo un accurato intervento di ristrutturazione e riqualificazione che ha introdotto soluzioni originali e flessibili, rispettose del pianeta e attente agli sprechi. Da aprile si potranno anche inviare le domande di ammissione per l’anno accademico 2023-24. L’edificio storico è stato infatti totalmente ripensato e adeguato sotto il profilo del comfort delle residenti, dell’impatto ambientale e della versatilità degli spazi, liberi da barriere e funzionali alle contaminazioni. I lavori sono stati realizzati anche grazie a un cofinanziamento del Mur per l’edilizia universitaria, per un investimento complessivo di oltre 5 milioni di euro che si è coperto in parte ricorrendo a una campagna di raccolta fondi. Molti suggerimenti sono venuti dalle stesse ragazze, che hanno chiesto una modulazione degli ambienti che facilitasse la socializzazione ma anche accorgimenti per personalizzare le stanze e farne la propria ‘casa lontano da casa’. “La ristrutturazione ha portato grande novità e freschezza – confermano due giovanissime residenti, Enrica e Daniela – e questo ci permette di vivere ancora meglio le grandi opportunità che la struttura offre”.
Fondazione Rui, attiva dal 1959, gestisce 12 collegi universitari di merito accreditati dal Mur a Milano, Roma, Genova, Bologna e Trieste. Si tratta di residenze che non solo forniscono vitto e alloggio in ambienti familiari e di qualità, ma valorizzano il merito e l’interculturalità assicurando a ogni studente un percorso formativo personalizzato, che lo porti a crescere come individuo e ad acquisire competenze complementari al proprio corso di studi. Tutto questo attraverso attività didattiche interdisciplinari, servizi di orientamento, tutoring e coaching che facilitano l’apprendimento e il successivo inserimento nel mondo del lavoro, assolutamente accessibili grazie a un’attenta politica di supporti alle famiglie e di borse di studio: oltre il 90% dei residenti infatti beneficia di agevolazioni economiche sulla retta.
Una missione di crescita culturale che va ben oltre le mura delle residenze. Ed è proprio in questo contesto di scambio e di reciproco arricchimento che si inserisce il progetto di riqualificazione. “Vogliamo favorire un dialogo forte con la città – spiega Giuseppe Ghini, presidente della Fondazione Rui – consolidando la vocazione di Viscontea ad essere un vero polo culturale ed educativo. Viscontea ospita studentesse universitarie provenienti da tutta Italia e dall’estero e la sua mission è aiutare le giovani a progettare il proprio futuro professionale e umano in un ambiente formativo e familiare. La nostra vuole essere una comunità di senso nella quale ognuna si senta al centro di un percorso personalizzato di crescita”.
Spazi a libero accesso – il cortile, l’aula magna da 90 posti, la palestra attrezzata, parti della zona giorno – saranno dunque fruibili dalla cittadinanza per seguire corsi, eventi e conferenze e permetteranno a studentesse esterne di partecipare ai momenti di formazione interdisciplinare e di orientamento al lavoro del programma Jump. In 28 anni Viscontea ha ospitato oltre 1.000 residenti: l’immobile è in una posizione centrale rispetto alle università milanesi e gli sorgerà a fianco il Nuovo Policlinico, arricchito da un’ampia gamma di servizi alla persona e alla famiglia e da un grande parco sopraelevato.
Ma il progetto edilizio ha innanzitutto un cuore verde: tutte le soluzioni di gestione e manutenzione degli impianti sono sostenibili, dal riscaldamento a pompe di calore con captazione dell’acqua di falda, che permette di sfruttare la temperatura costante delle acque a cinquanta metri di profondità, all’illuminazione con luci led a bassissimo consumo, ai sistemi indipendenti di riscaldamento/raffrescamento disattivabili ad ambienti vuoti, fino al filtraggio dell’aria con recupero di calore per avere sempre stanze ossigenate senza dover aprire le finestre in inverno. Obiettivo: eliminare gli sprechi, ridurre i consumi e contenere le emissioni. Una linea di condotta a cui si sono ispirate tutte le scelte, anche quelle etiche, come la decisione di donare i vecchi arredi delle camere a dormitori e strutture solidali di accoglienza.
I lavori di ristrutturazione sono stati anche occasione per ripensare la vita in residenza alla luce dell’esperienza della pandemia, che ha esaltato ancora di più il valore delle relazioni autentiche e dello stare in comunità. Per favorire l’inclusione e la condivisione, il soggiorno è ora un ampio spazio aperto e fluido, arredato in maniera comoda e strutturato a zone su più livelli (tra cui un angolo cucina attrezzato) per permettere alle ragazze di studiare, incontrarsi, lavorare al pc, seguire le attività di formazione, anche contemporaneamente. L’attenzione all’ambiente infatti va di pari passo con quella per il comfort e la salute delle giovani ospiti, a partire dalla dieta, particolarmente curata dal personale interno. Le 62 stanze – tutte singole e con bagno privato, come viene sempre più richiesto dopo il Covid19 – sono molto ampie e confortevoli, con dettagli personalizzabili e caratterizzate ognuna da colori che ritornano negli arredi e nelle pitture alle pareti. Le aree comuni – aperte e luminose, con un grande terrazzo fruibile per varie attività nelle stagioni più calde – hanno il fulcro nella zona living di 230 metri quadrati, dove si trovano anche le aule studio.
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