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Pa, Anief: “Salari sempre più bassi per comparto istruzione e ricerca, ora inversione marcia”

19 Febbraio 2025

Roma, 19 feb. (Adnkronos/Labitalia) – “Gli stipendi degli insegnanti italiani non sono mai stati così bassi come gli attuali a causa del contratto siglato nel 2018, quando Governo e Sindacati hanno disinvestito per il personale scolastico, universitario, degli enti di ricerca e Afam. Oggi chi lavora a scuola guadagna meno di un infermiere, 450 euro in meno al mese di un dipendente dei ministeri e 13 mila euro annui in meno rispetto a un poliziotto. Quindici anni fa era tra i più pagati della pubblica amministrazione. Qualcosa è stato recuperato con l’ultimo rinnovo del contratto nel 2024, il primo firmato dall’Anief, quando il Governo ha stanziato mezzo miliardo in più per il settore ma il gap rimane ancora troppo ampio. Altro che stipendi nella media europea la cui media è lontanissima come Eurostat ha fatto sapere in queste ore”. E’ quanto denuncia Anief in una nota.

Secondo Marcello Pacifico presidente nazionale Anief, “servono a questo punto dei finanziamenti specifici, perché è giunta l’ora di cambiare marcia. Chi lavora nel comparto istruzione e ricerca merita rispetto e dignità. Da subito bisogna adeguare mensilmente l’indennità di vacanza contrattuale così come prevista dalla legge legata al 50% dell’inflazione certificata e programmata”.

“Da gennaio 2025 – prosegue Pacifico – i dipendenti pubblici percepiscono un assegno mensile del 3,35% (anticipo aumento contrattuale 2022-2024) che si aggiunge alla IVC (0,5%) a fronte del 16,3% del costo della vita certificato. Il risultato, secondo l’Istat è che a dicembre 2024 i dipendenti dell’industria hanno avuto un incremento stipendiale del 4,8%, quelli dei servizi privati un +3,6%, rispetto al -14,1% dei dipendenti della pubblica amministrazione”.

Per questi motivi, Anief ha messo a disposizione “una specifica diffida per recuperare più di 3 mila euro di arretrati e raddoppiare l’assegno disposto dal Governo, sempre in attesa del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro”. Ora il sindacato punta anche a specifiche indennità per i lavoratori fuori sede, per il servizio prestato nelle scuole montane, per l’abuso dei contratti a termine, per i docenti di sostegno, per il middle management con l’assegnazione dei buoni pasto e il riconoscimento del burnout.

Il presidente Anief ricorda che a metà aprile ci sarà il rinnovo delle Rsu della scuola, come di tutto il pubblico impiego: più di un milione di lavoratrici e i lavoratori saranno chiamati a esprimere il proprio voto il 14, 15 e 16 aprile prossimi. Potranno essere eletti tre o sei lavoratori (per le scuole con oltre 200 dipendenti) che si candideranno tra docenti, educatori e Ata, anche con supplenza annuale. Sul rinnovo delle Rsu, previsto a seguito dell’accordo sottoscritto all’Aran, si è espresso alcuni giorni fa anche l’Aran pubblicando una circolare apposita. Pacifico fa quindi “un appello alla candidatura” da attuare “in questo momento” fino al 14 marzo. E poi “al voto”, perché “bisogna migliorare il nostro contratto di istituto e bisogna migliorare il nostro contatto collettivo nazionale. Certamente, avere le risorse che meritiamo significa almeno 450 euro in più al mese che dovremmo avere dal 2019 e che ad oggi non abbiamo avuto”.

Con il Ccnl 2019/21, firmato definitivamente a gennaio 2024, il sindacato Anief “ha già raggiunto diversi obiettivi da aumenti superiore all’inflazione certificata al pagamento dei permessi retribuiti ai precari, dai mesi di congedo per le donne vittime di violenza all’aumento del salario accessorio e delle ore di straordinario nonché delle ore di formazione. Tante le novità per la prima volta per il personale Ata: lo sblocco delle posizioni economiche (ferme dal 2007) e gli aumenti stipendiali; l’aumento dell’indennità di amministrazione dei Dsga; l’aumento del compenso individuale accessorio (8%) per tutti i profili del personale Ata; lo sblocco della progressione verticale da collaboratore scolastico a operatore scolastico, a assistente amministrativo/tecnico, guardarobiere, cuoco, infermiere, da facente funzione a eq; la regolamentazione dello smart-working e del lavoro da remoto; la concertazione sui compensi del salario straordinario; l’utilizzo delle risorse per la formazione anche del personale Ata; il pagamento della Cia, contributo individuale accessorio, anche ai supplenti brevi; possibilità di pagamento del bonus isole”, conclude.

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