Pa, Carlomagno (Flp): “Su smart working serve azione strutturale, uscire da logica emergenza”
Roma, 6 giu. (Labitalia) – Sullo smart working “è necessario uscire dalla logica emergenziale del cosiddetto lavoro da remoto da casa e realizzare un intervento strutturale che preveda un’organizzazione del lavoro per obiettivi, che vanno realizzati al di là del luogo dove questo avvenga, che sia l’abitazione del lavoratore, l’ufficio o altro”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Marco Carlomagno, segretario generale della Flp, Federazione lavoratori pubblici e funzioni pubbliche, sull’ipotesi di proroga dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori di under 14 nella pa e nel privato fino a dicembre 2023. E comunque per Carlomagno “è indispensabile prorogare lo smart working nella pubblica amministrazione per i lavoratori fragili, vanno tutelati”.
Per il leader del sindacato nelle amministrazioni pubbliche il lavoro agile è ormai un miraggio. “Nella pa la gran parte delle amministrazioni stanno facendo rientrare tutti i lavoratori in presenza, agendo da piccoli feudatari al di là della legge che prevede un diritto per i lavoratori. Quindi parlare di proroga senza verificare queste situazioni da parte del ministero è inutile”, sottolinea.
E sulla posizione del ministro della Pa, Paolo Zangrillo, che confermato la tutela per i fragili ma ha preannunciato il no al lavoro agile per i genitori di under 14, Carlomagno risponde: “Lo stop annunciato dal ministro Zangrillo alla proroga dello smart working per i genitori di under 14? Parole rispettabili ma un governo che parla di lotta alla denatalità non può poi non agire sul lavoro agile, quello vero, venendo così incontro alle esigenze di vita-lavoro delle famiglie. E’ una contraddizione”, conclude.
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