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Pa, Csel: ‘Conoscere e comunicare la Pubblica amministrazione’, corso contro disinformazione

5 Luglio 2022

Firenze, 5 lug. (Labitalia) – Rafforzare le competenze legate alla comunicazione pubblica, apprendere le nozioni giuridiche e tecniche di base che regolano le amministrazioni pubbliche, formare professionisti preparati e competenti per garantire una informazione puntuale in grado di contrastare la misinformazione e la disinformazione. Sono questi alcuni degli obiettivi del corso di alta formazione dal titolo ‘Conoscere e comunicare la Pubblica amministrazione’ organizzato insieme dalle tre Università toscane, in particolare il dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Firenze, il dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa, il dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive dell’Università degli Studi di Siena, l’Ordine dei Giornalisti della Toscana e il Centro studi enti locali spa. Il percorso formativo, patrocinato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, è previsto per la fine del mese di ottobre ed è composto da 60 ore di formazione online oltre alla possibilità di stage, tirocini o project work. Sono previsti anche seminari tematici con esperti e professionisti del settore e un convegno a Firenze contro le fake news.

I destinatari sono studenti, giornalisti che vogliano candidarsi per ruoli di addetti stampa di enti e società pubbliche, o di portavoce, di professionisti che già operano all’interno di queste realtà e che abbiano intenzione di rafforzare le competenze legate sia alla comunicazione pubblica e agli elementi tecnici e gestionali che interessano la Pubblica amministrazione. P

rofessori, giornalisti ed esperti di comunicazione sono tra i docenti del corso: tra gli altri, Carlo Sorrentino, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi al Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Firenze, Adriano Fabris, docente di Filosofia morale e di Etica della comunicazione presso l’Università di Pisa e direttore del Centro interdisciplinare di ricerche e servizi sulla comunicazione e Tiziano Bonini, docente in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Siena. Tra i giornalisti coinvolti ci sono Giovanni Carta, capo ufficio stampa del Comune di Firenze, Marco Agnoletti, direttore Jump Media, Marco Mancini, responsabile media relations del Gruppo Ferrovie dello Stato italiane e Gianni Trovati, Sole 24 ore.

Il corso è stato presentato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede dell’Ordine dei giornalisti Toscana e alla quale hanno preso parte i rappresentanti di tutte le realtà coinvolte in questo innovativo progetto. Il percorso formativo è il frutto della collaborazione tra Ordine dei giornalisti della Toscana, i tre atenei toscani e Centro studi enti locali, sottoscrittori nel gennaio scorso di un protocollo d’intesa che si pone l’obiettivo della collaborazione per la formazione rivolta ai giornalisti.

“Comunicare per la Pubblica amministrazione – ha dichiarato Giampaolo Marchini, presidente Odg Toscana – richiede una specializzazione sempre più affinata e di qualità, per questo abbiamo pensato di creare questo corso, tenuto da professori di Università e colleghi di alto profilo Abbiamo messo insieme le tre Università di Firenze, Pisa e Siena, e il Centro Studi Enti locali, che è stato il collante dell’iniziativa che si colloca nel solco della professionalità dei corsi tenuti dall’Ordine dei giornalisti della Toscana. Dall’inizio del 2022 sono stati 100 i corsi messi a disposizione dei giornalisti toscani per un aggiornamento professionale di qualità. Questo è solo l’inizio di una serie di attività che abbiamo in programma per qualificare sempre di più la professione”.

In un video messaggio anche il presidente del Cnog Carlo Bartoli ha salutato l’arrivo del nuovo corso: “Questa è un’iniziativa estremamente interessante alla quale anch’io cercherò di dare il mio contributo. La professione del giornalista è cambiata, compresa la gestione degli Uffici Stampa e va ridefinito il confine tra informazione e comunicazione. Oggi la nuova frontiere del giornalismo è impegnarsi per un’informazione professionale di qualità”.

“Con questo corso – ha aggiunto Michele Taddei, vicepresidente Odg Toscana – l’Ordine vuole ribadire l’esigenza di professionalizzare una categoria come quella dei colleghi che lavorano negli uffici stampa della Pa, attività che deve essere fatta con capacità e professionalità per vincere quelle sfide che anche l’Ocse ha riconosciuto essere determinanti per la salvaguardia delle democrazie occidentali: la lotta alla disinformazione e alla misinformazione. Ci vogliono professionisti capaci e consapevoli del proprio ruolo e in grado di fare un comunicazione attenta, veritiera ed efficace. Il corso presentato va in questa direzione”.

La quota di iscrizione al corso è di 1.150 euro. Sono previste importanti riduzioni per gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti (600 euro), gli studenti universitari (450 euro per coloro che sono iscritti all’Università degli Studi di Firenze, all’Università di Pisa e all’Università degli Studi di Siena o 500 euro per gli altri studenti universitari) o iscrizione ai singoli moduli (200 euro). Le lezioni curate dall’Ordine dei giornalisti saranno gratuite per gli iscritti e varranno come crediti formativi. Per maggiori informazioni sul corso di Alta Formazione è attivo il sito internet dedicato.

“Siamo in momento storico fondamentale – ha evidenziato Nicola Tonveronachi, ad di Centro studi enti locali spa – dopo decenni di turn-over ed erosione del numero dei dipendenti pubblici, finalmente, anche grazie al Pnrr, si torna a reinvestire sui dipendenti pubblici delle pubbliche amministrazioni, sia in termini numerici che dal punto di vista della formazione e del rafforzamento delle competenze. Siamo lieti che l’Ordine e le Università ci abbiano seguito in questa ‘folle idea’ di avviare un percorso che mette al centro le competenze strettamente legate alla comunicazione e quelle tecniche. L’auspicio è che si possa così smettere di leggere errori grossolani come sentenza della Corte dei conti, anziché delibera”.

“Il ruolo della comunicazione sta diventando sempre più centrale ma sta anche cambiando di intensità e di forma ed è quindi opportuno che tutti coloro che si avvicinano a questa professione o che già la svolgono si aggiornino nelle direzioni che ci impone l’ambiente digitale”, ha aggiunto Carlo Sorrentino, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Firenze.

“Abbiamo accolto subito l’opportunità di partecipare a questa iniziativa per la lunga tradizione del corso di comunicazione dell’Università di Pisa. In Toscana da tempo era già attiva una collaborazione proficua tra le 3 Università in questo settore: mi auguro che l’iniziativa possa segnare il rilancio di questo rapporto”, ha commentato Adriano Fabris, professore ordinario di Filosofia morale presso l’Università di Pisa.

“La nostra – ha concluso Fabio Berti, docente di sociologia Università di Siena -è una società dove si comunica molto e dove circolano tante informazioni ma spesso alla quantità non corrisponde la qualità dell’informazione Un corso come questo, crediamo, possa in qualche modo colmare questo gap tra qualità e quantità”.

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