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Pari opportunità: Noi Rete Donne, ‘Regioni inadempienti si adeguino su doppia preferenza’

1 Marzo 2022

Roma, 1 mar. (Labitalia) – Le normative elettorali delle Regioni che ancora non lo hanno fatto si adeguino velocemente alla legge 20/2016 che impone la doppia preferenza. Lo chiede Noi Rete Donne, associazione che si batte per la democrazia paritaria, con una lettera indirizzata ai presidenti delle Regioni Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano e Sicilia, e per conoscenza al Governo.

Noi Rete Donne sollecita l’attuazione della legge “con la massima urgenza” ricordando alle Regioni inadempienti “l’ importanza, ancor più in questo particolare contesto storico in cui occorre dare nuovo impulso per costruire il futuro del nostro Paese, di garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini all’interno dei Consigli regionali”.

“Noi Rete donne, che da decenni lavora sul tema della democrazia paritaria, e che ha sempre sottolineato la relazione tra qualità del governo e della democrazia e maggiore presenza delle donne nei luoghi istituzionali ritiene fondamentale l’adeguamento alla Legge su richiamata poiché l’obiettivo della piena integrazione delle donne nei processi decisionali e nella rappresentanza politica e istituzionale è funzionale alla reale attuazione del modello democratico, che fonda la sua legittimazione sulla piena e libera partecipazione di tutti i cittadini e le cittadine alla vita pubblica”, spiega la lettera dell’associazione firmata da Daniela Carlà e Laura Onofri.

“L’uguaglianza fra uomini e donne è un principio fondante di tutte le democrazie moderne e, in Europa, uno degli obiettivi principali che sia gli Stati membri che le istituzioni dell’Unione si sono impegnati a perseguire con specifiche azioni politiche e misure legislative”, sottolinea la nota di Noi Rete Donne.

“La prospettiva della democrazia paritaria -spiega ancora- concretizza il dettato della Costituzione italiana ma questa non è solo una questione di giustizia e di uguaglianza, è uno strumento di rinnovamento della classe dirigente, è garanzia di maggiore trasparenza e rispetto della legalità, è occasione per migliorare i processi decisionali e i metodi nel modo di fare amministrazione e politica, apportando competenze, determinazione e concretezza”.

“Vi chiediamo quindi un’assunzione di responsabilità per rendere finalmente compiuto il nostro sistema rappresentativo. Si tratta di una ‘emergenza’ democratica dei vostri territori: le leggi elettorali vanno adeguate per garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali: lo prevede una legge dello Stato. Nel caso del perdurare della vostra inadempienza saremo costrette ad appellarci al governo per l’esercizio del potere sostitutivo”, conclude la nota.

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