Quirinale, Primanni: “Mercati internazionali apprezzerebbero donna al Colle”
Roma, 24 gen. (Labitalia) – Tra i candidati a salire al Quirinale, alcuni ipotizzano che, per la prima volta nella storia della Repubblica, possa essere eletta una donna (si fanno i nomi di Elisabetta Belloni e Marta Cartabia), altri pronosticano Mario Draghi. Come reagirebbero i mercati finanziari? Adnkronos/Labitalia lo ha chiesto a Maurizio Primanni, ceo di Excellence Consulting, esperto di banche e mercati finanziari. “Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica – afferma Maurizio Primanni – una donna potrebbe essere eletta capo dello Stato. Si fa il nome di Marta Cartabia, costituzionalista, giurista, accademica, ministro della Giustizia del governo Draghi. Alcuni indicano Elisabetta Belloni, ambasciatore, già segretario generale presso il ministero degli Affari esteri, oggi, voluta dal premier, direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza”.
“Sono convinto – dichiara – che i mercati accoglierebbero favorevolmente se una delle due, ma anche un’altra donna, salisse al Quirinale. Ciò perché la finanza internazionale apprezza molto l’incremento in politica della parità di genere. I temi esg, environmental (ambiente), social and governance, rappresentano attualmente la vera stella polare dei mercati finanziari. Pensiamo anche ai fondi di investimento esg, che hanno assorbito nel 2021 gran parte della raccolta. Il tema dell’inclusione in genere, quindi anche quello della parità delle donne, sarebbe anche una premessa programmatica dell’adozione del piano per la ripresa europea Next Generation Eu. I mercati però sono anche pragmatici; badano ai fatti, alle competenze. Quindi apprezzerebbero sì una donna a capo della Repubblica italiana, ma con le carte in regola. Nei casi di cui abbiamo parlato, entrambe, Cartabia e la Belloni, hanno il curriculum adatto in generale, la prima eccellendo più nelle questioni costituzionali, la seconda in quelle di politica internazionale”.
“Qualora Mario Draghi – avverte Primanni – lasciasse Palazzo Chigi per salire al Quirinale, sono invece convinto che i mercati ne uscirebbero in parte delusi. Anche in questo caso prevarrebbe il pragmatismo. L’ex presidente della Bce ha capacità di economista e prestigio internazionali. Perché spostarlo da un ruolo così decisivo in senso decisionale come quello di presidente del Consiglio?”. “Se Draghi sale al Quirinale, c’è una figura altrettanto autorevole a livello internazionale che possa sostituirlo come presidente del Consiglio? Chiunque sia, ho paura che per i mercati sarebbe un downgrading”, dice.
“Il premier – osserva Primanni – sta conducendo il Paese fuori dalla pandemia, l’Italia avrà la maggior crescita del Pil tra i Paesi europei nel 2021. Se abbiamo ricevuto a dicembre 25 miliardi di euro e ne riceveremo altri 20 entro giugno di Next Generation Eu, è anche perché il governo Draghi ha dimostrato, con fatti concreti, di rispettare le attese di Bruxelles. L’economia italiana ha bisogno di un Draghi che governi, meno di un Draghi che dia indirizzi, faccia da arbitro tra i partiti e controfirmi leggi”.
“E’ importante – sottolinea – da ciò dipenderanno la fiducia e le aspettative dei mercati finanziari e degli investitori istituzionali esteri, che hanno da poco ricominciato a guardare all’Italia per investire”.
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