Roma, 6 mar. (Labitalia) – “La misura così come era costruita non poteva andare avanti. Serviva un cambio di passo e speriamo di ritrovarlo, al dia là delle anticipazioni, nel merito dei documenti che il governo produrrà speriamo a breve. Noi con il nostro ufficio studi e legislativo siamo a disposizione per dare il nostro contribuito. Speriamo che si riesca a dare un messaggio culturale diverso rispetto a reddito di cittadinanza, e cioè che non si danno risorse pubbliche per non fare niente e anche senza controlli”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Mino Dinoi, presidente della Confederazione Aepi, sulle indiscrezioni di stampa sulle ipotesi di riforma del reddito di cittadinanza allo studio del ministro del Lavoro, Marina Calderone.
Secondo Dinoi, “il reddito di cittadinanza va modificato perché i navigator hanno fallito non aiutando le persone a trovare lavoro, ma anche perché i controlli sono stati inesistenti”. “Ma non va cancellato, piuttosto modificato, migliorato. Si deve aiutare chi ha bisogno e riportare al lavoro quanti dal mondo del lavoro sono stati esclusi. E quindi spazio a formazione e competenze. E serve fare rispettare le regole, cosa che non è avvenuta finora, perché non ci sono stati controlli”, sottolinea ancora Dinoi.
E infine Dinoi si augura “di trovare negli atti del governo tutto questo, e cioè una misura che produca un reale e concreto cambio di passo, anche culturale”. “E questo passa anche dalla previsione che chi non trova un lavoro, ma è abile, lavori per la comunità”, conclude.
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