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Report EY: “Il futuro delle imprese taliane è sempre più sostenibile”

15 Febbraio 2022

Roma, 15 feb. (Adnkronos/Labitalia) – A sottolineare come le aziende italiane stiano accelerando verso la sostenibilità, sono i dati emersi dal report EY ‘Seize the Change – futuri sostenibili’. Il report da oltre cinque anni analizza i più rilevanti trend di sviluppo sostenibili per le aziende italiane, rappresentando un importante momento di confronto per il sistema produttivo e i suoi attori. La nuova edizione del report ha preso in esame oltre 300 aziende di diversi settori analizzate con due diversi metodi. Un centinaio di queste sono state esaminate attraverso survey e altre 203 quotate con analisi desk sulle informative non finanziarie.

“La sostenibilità è un percorso che si sta evolvendo da una sola prospettiva di transizione energetica ed ecologica ad una completa trasformazione della società, delle aziende e delle persone. Ma solo insieme governi, leader, aziende e consumatori potranno ricostruire un circolo virtuoso di fiducia che impatti positivamente sulla società. Ora è fondamentale rimanere focalizzati sull’execution di una transizione sostenibile che sia misurabile e dai tempi certi, sfruttando l’opportunità di accelerazione offerta dal Pnrr in Italia”, ha commentato Massimo Antonelli, ceo di EY Italia e coo EY Europe West.

Lo studio EY ‘Seize the Change – futuri sostenibili’ si focalizza su 5 temi principali che misurano dal punto di vista quantitativo e qualitativo come le aziende italiane si posizionano in termini di piani strategici di sostenibilità, cambiamenti climatici, catena di fornitura, finanza sostenibile ed economia circolare. Il primo dato significativo è che il 69% delle aziende selezionate nella survey ha sviluppato un piano di sostenibilità e nel 44% dei casi ha previsto un piano strategico con obiettivi quantitativi. Per contro, solo il 35% delle aziende ha definito le tempistiche per il raggiungimento degli obiettivi, mentre il 15%, che attualmente non ha un piano di sostenibilità, dichiara di averne previsto lo sviluppo.

Dall’analisi desk emerge che il 57% delle aziende quotate fornisce una descrizione qualitativa e/o quantitativa del proprio piano di sostenibilità (+7% rispetto al 2019). Tra le indicazioni generali del report emerge che il 19% delle aziende selezionate ha accelerato la transizione verso modelli più sostenibili in considerazione dei cambiamenti portati dalla pandemia, che per il 32% dei casi non ha in alcun modo ridimensionato i progetti e le attività previste dal piano di sostenibilità aziendale e solo il 12% delle aziende ha invece riscontrato ripercussioni sull’avanzamento delle attività. I 2/3 del totale delle aziende considerate nell’analisi desk dichiara di aver strutturato un organo interno di governance che riporta al cda sui temi di sostenibilità.

Per contrastare il cambiamento climatico l’agenda dell’Ue prevede la riduzione entro il 2030 del 55% delle emissioni di gas serra rispetto ai valori del 1990 ed entro il 2050 il raggiungimento della neutralità climatica. Le aziende devono quindi mettere in atto azioni virtuose per abbattere le emissioni. In questo senso appare confortante il dato emerso dallo studio: il 79% ha definito un piano industriale che comprende azioni significative in grado di portare a considerevoli riduzioni di emissioni di CO2. Il 61% di queste aziende ha definito obiettivi di riduzione delle emissioni legate a importanti modifiche del proprio modello di business o del processo produttivo.

Dalla survey emerge che nel complesso il 53% delle aziende dichiara di aver previsto azioni inerenti al cambiamento climatico all’interno del proprio piano industriale (+21% rispetto al 2020), ma soltanto il 19% afferma di avere definito un piano strategico orientato all’obiettivo della neutralità climatica. L’analisi desk evidenzia che il 31% delle aziende è impegnata verso una riduzione sostenuta delle emissioni tramite la definizione di obiettivi quantitativi. Il 14% del campione dell’analisi desk ha definito l’obiettivo di carbon neutrality.

Una catena di fornitura sostenibile è fondata su trasparenza, tracciabilità, tutela sociale e dell’ambiente, in modo da costruire un rapporto di sempre maggiore fiducia tra aziende, mercato e consumatori. Dall’analisi desk emerge che il 75% delle aziende definisce obiettivi relativi alla sostenibilità della supply chain e quasi un’azienda su due effettua analisi di risk assessment sui propri fornitori.

Inoltre, il 71% delle aziende ha previsto modifiche nella propria catena di approvigionamento in generale con differenti finalità, prima di tutte, per il 45%, per selezionare i propri fornitori in modo più attento e responsabile.

Gli enti finanziari nelle proprie scelte di investimento possono tenere in considerazione anche criteri ambientali, sociali e di governance (esg). Dai dati dello studio EY emerge che il 33% delle aziende quotate analizzate riportano iniziative finalizzate alla finanza sostenibile (+8% rispetto al 2019). Se dalla survey si rileva che il 35% delle aziende dichiara di aver sviluppato strategie di investimento finanziario responsabile, l’analisi desk evidenzia che l’84% delle aziende quotate del settore finanziario afferma di aver implementato iniziative di finanza sostenibile.

Negli ultimi due anni il 70% delle aziende interpellate nella survey dichiara di aver avviato un processo di analisi dei processi operativi per ridurre l’impatto ed efficientare le risorse, anche se dall’ultima analisi sulle aziende quotate solo il 19% del campione afferma di avere una strategia di economia circolare associata a obiettivi futuri. A livello invece di impatto sociale, il 64% delle aziende ha sviluppato iniziative di supporto alla comunità per affrontare questioni sociali. La stessa percentuale è emersa dall’analisi desk riguardo l’avvio di attività dedicate alla comunità.

Appare sempre più chiaro che la sostenibilità rappresenta per le aziende un driver fondamentale della trasformazione nella direzione di una maggiore redditività e competitività per l’immediato futuro, come dichiara Riccardo Giovannini, climate change and sustainability leader di EY in Italia: “Sempre più aziende sono consapevoli che l’integrazione della sostenibilità nel business passa attraverso una pianificazione strategica che includa obiettivi quanto più possibile misurabili e la definizione di una governance adeguata”.

“I dati raccolti – spiega – confermano, non solo che le aziende di grandi dimensioni si confermano leader nella transizione verso uno sviluppo sostenibile, ma che anche le pmi si stanno evolvendo verso modelli di business sempre più focalizzati su temi di sostenibilità”.

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