Roma, de Stasio: “Voto on line per rinnovo ordine commercialisti ed esperti contabili”
Roma, 18 feb. (Adnkronos/Labitalia) – “Il 21 e il 22 febbraio si vota on line per rinnovare l’ordine dei dottori commercialisti e esperti contabili di Roma. La scelta del voto da remoto è stata per noi una scelta naturale e conseguenziale della nostra storia di dottori commercialisti impegnati per la politica della categoria nel segno del cambiamento”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Federico de Stasio, dottore commercialista e candidato presidente all’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Roma, che si presenta con la lista 2, ‘Insieme, per il futuro della nostra professione’.
“Il voto on line – spiega – era l’unica e possibile scelta che consentisse a tutti i colleghi di Roma, 11mila iscritti, che sono dislocati in un territorio molto vasto, oltre 15mila km quadrati, di poter votare in maniera facile, agevole e immediata, senza dover perdere mezza giornata di lavoro”.
“La nostra lista ‘Insieme, per il futuro della nostra professione’ – sottolinea – ha un tono evocativo e il termine ‘insieme’ è per noi molto caro perché vogliamo cercare di raggiungere il maggior numero di iscritti possibili e coinvolgerli nella vita futura dell’ordine”.
“Oggi abbiamo una categoria politico-ordinistica che necessita di un forte svecchiamento”, spiega. “Siamo un gruppo di colleghi romani – spiega – che si sono impegnati anche autotassandosi per ottenere delle vittorie ahimè purtroppo in tribunale che hanno consentito finalmente di definire in maniera chiara il divieto del terzo mandato e l’ottenimento delle votazioni da remoto. Al di là delle parole e degli slogan sono i fatti che raccontano le nostre intenzioni”.
“Mi auguro che questa volta – sottolinea de Stasio – i colleghi sentano la responsabilità del loro diritto, ma soprattutto dovere di votare e dopo aver votato di partecipare attivamente alla vita politica della professione, perché non ci può essere un cambiamento ai vertici se non avviene contestualmente un cambiamento di cultura alla base. E noi in questo abbiamo molto da recuperare”.
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