Salute: trattamenti di bellezza per chi combatte cancro parte integrante del percorso cura
Roma, 18 ott. (Labitalia) – Per i pazienti oncologici sentirsi bene con la propria immagine aiuta a vincere la battaglia e niente a che fare con un vezzo. Sentirsi bene nella propria pelle e non vedersi addosso lo stigma della malattia può fare la differenza nella battaglia contro il cancro. Il carcinoma della mammella è il più diagnosticato tra le donne in Italia, nel 2021 circa 834.200 hanno avuto una diagnosi di cancro al seno, il quale, come altri tumori, prevede il ricorso alla chemioterapia e, nella grande maggioranza dei casi, causa un’alopecia temporanea, pelle secca con frequenti reazioni cutanee, profondo indebolimento delle unghie.
La caduta dei capelli indotta dai trattamenti chemioterapici è forse il segno sociale più riconoscibile della malattia, è considerata dal 47% delle donne l’aspetto più traumatico dell’intero percorso di cure, tanto che l’8% di esse vorrebbe rifiutarle proprio per evitare questa perdita.
Esistono però delle soluzioni, alleate delle donne in questa fase difficile della vita, come i trattamenti messi in atto dagli specialisti in Estetica Oncologica, professionisti del settore del benessere che, in accordo alla legge 1/90, si prendono cura in modo consapevole dell’aspetto estetico delle persone in terapia, delle loro condizioni e, in sinergia con le terapie mediche, svolgono la propria attività presso strutture adeguate, nel rispetto di tutte le normative cogenti applicabili. Tali requisiti sono stati ora definiti dalla nuova prassi di riferimento Uni/PdR 130:2022 sviluppata da UNI Ente Italiano di Normazione.
“I trattamenti estetici dei pazienti oncologici non possono essere lasciati all’improvvisazione o affidati a mani inesperte – commenta Silvia Poiatta, specialista in Estetica Oncologica e membro di direttivi di Associazioni di Categoria – è fondamentale definire i requisiti che deve avere lo Specialista in Estetica Oncologica (Seo). Ci prendiamo cura della persona, facendo di tutto per farla sentire al meglio: mettiamo in pratica specifici trattamenti mani e piedi con olii emollienti e idratanti, massaggi decontratturanti e linfodrenanti post operatori a corpo e viso, tecniche di manipolazione delle cicatrici e di schiaritura della pelle. Un rapporto positivo con il proprio corpo e la propria immagine può avere un ruolo importante nel percorso di cure”.
“Uno dei ricordi più dolorosi della prima malattia – racconta Silvia, 44 anni, alla sua seconda battaglia contro il carcinoma alla mammella – risale al giorno in cui ho perso i capelli. Difficile farlo capire a chi non l’ha provato. Lo sai che ricresceranno, ma quando ti alzi la mattina e somigli a uno scherzo di Halloween e vedi l’ombra di te stessa, vorresti solo coprire lo specchio e non guardarti più, ti vedi malata più di quello che ti senti. Non nascondo la mia esperienza di cancro, ma non voglio mostrare a chiunque e in qualunque momento la mia vulnerabilità. Può sembrare una stupidaggine, ma mi guardo allo specchio e grazie alla protesi tricologica e a cure estetiche apposite mi sento bella, forte e sicura di me”.
Il presidio citato è la protesi tricologica Cnc (Capelli Naturali a Contatto), un sistema protesico del capillizio altamente personalizzato, un unicum mondiale realizzato totalmente all’interno dei laboratori Crlab di Zola Predosa (Bologna) e da qui esportato in tutto il globo. Viene creato utilizzando capelli umani, non trattati, inseriti uno alla volta in una sottile membrana polimerica biocompatibile coperta da brevetto. Il processo produttivo, completamente realizzato a mano, comprende 39 fasi ed è interamente certificato secondo lo standard Iso 9001:2008. Uno studio pilota promosso da Salute Donna Onlus e condotto presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano ha misurato in 10 punti di miglioramento sulla scala Bis (scala dell’immagine corporea, che va da 0 a 30) l’impatto positivo per le pazienti con recidiva di carcinoma mammario e alopecia recidivante che utilizzano questo dispositivo invece che la parrucca.
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