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Scocchia (illycaffè): “A breve piano industriale, puntiamo a crescita e quotazione in Borsa”

31 Maggio 2022

Roma, 31 mag. (Labitalia) – “Noi abbiamo un piano industriale a cui sto lavorando insieme a tutta la squadra da quando mi sono insediata e che condivideremo a breve con il cda. Questo piano ha due obiettivi: avviare una nuova fase di crescita e preparare l’azienda alla quotazione in Borsa nell’arco di piano 2023-26”. E’ quanto spiega, intervistata da Adnkronos/Labitalia, Cristina Scocchia, ad di illycaffè, sugli obiettivi dell’azienda storica del made in Italy.

“Vogliamo farlo -spiega- rafforzando la posizione competitiva che abbiamo in Italia che per noi è il mercato chiave su cui vogliamo continuare a crescere sia nell’horeca sia negli altri canali. In Europa invece vogliamo accelerare e in Cina e USA vogliamo addirittura raddoppiare”, aggiunge ancora.

La strategia per Scocchia è chiara. “A livello di canali vogliamo rafforzare l’horeca e poi la grande scommessa è l’e-commerce che conta il 15% e vogliamo raddoppiarlo nell’arco di piano. Questi sono i programmi di piano per il quinquennio mentre la velocità con cui le azioni si scaricheranno a terra dipenderà dai fattori esogeni legati alla situazione attuale”, spiega.

Una situazione difficile, sottolinea l’ad di illycaffè, per tutte le aziende, tra pandemia e conflitto in Ucraina. “Sicuramente siamo in una situazione di tempesta perfetta che non riguarda solo la nostra azienda ma tutte le aziende e tutti i settori. È un periodo di grande instabilità. C’era ancora l’impatto della pandemia sui consumi e sulla catena logistica e a tutto ciò si è aggiunta la guerra in Ucraina e le tensioni geo-politiche che non sembrano destinate a durare poco. Tutto ciò ha generato una grande pressione sulle aziende. Il problema è che l’impatto di questi avvenimenti non sarà solo a livello economico e politico ma anche sociale e culturale. E di questo si deve tenere conto anche quando si elaborano le strategie aziendali future”, aggiunge ancora.

“Ad esempio la razionalizzazione dei costi -continua Scocchia- è una condizione necessaria ma non sufficiente. Servirà un mix strategico basato su innovazione, sostenibilità e trasformazione digitale, perché questo è l’unico modo in una tempesta perfetta per mantenere la competitività aziendale. E poi servirà un mix di resilienza e coraggio, che è necessario per continuare a investire in una situazione di costi alle stelle come questa”, rimarca Scocchia.

Per quanto riguarda l’impatto diretto del conflitto su illycaffè l’amministratice delegata è chiara. “Avevamo -spiega Scocchia- un distributore in Russia ed essendo noi una benefit corporation appena sono iniziate le sanzioni abbiamo smesso di distribuire e inviare i nostri prodotti. Il mercato non era strategico e di grandi dimensioni e quindi non ci aspettiamo un impatto diretto dallo stop alle vendite ma ci aspettiamo come tutti un impatto dalle tensioni geopolitiche della tempesta perfetta”.

Tra materie prime e costi di produzione il conto economico per le aziende è schizzato in alto. “I costi delle materie prime -spiega Scocchia- sono alle stelle anche per noi. Abbiamo subito un aumento del caffè verde che partiva da 110 cts/lb (centesimi per libbra) nel novembre 2020 e ha toccato a febbraio 2022 260 cts/lb. Quindi due volte e mezzo. Adesso siamo riscesi a circa 200 cts/lb ma siamo sempre al doppio rispetto al 2020”.

“Per non parlare dei container -continua- che hanno visto quadruplicare il costo. E poi il costo dell’energia che è ai massimi storici. Quindi di sicuro la pressione sulle aziende c’è si sente e bisognerà ridisegnare le decisioni strategiche”.

Nonostante tutto “questo 2022 per Illy è partito molto bene. Rispetto al +18% di ricavi che avevamo fatto nel 2021 quest’anno stiamo facendo ancora meglio. È un segnale di ottimismo e positività”, sottolinea Scocchia.

E i segnali positivi arrivano anche dai consumi. “Sicuramente in tutti i mercati -spiega l’ad di illycaffè- si è vista una crescita molto importante dell’horeca. Bar e ristoranti sono tornati a crescere e il consumo fuori casa di caffè sta salendo. Detto questo abbiamo visto che alla fine del picco pandemico il 60% dei consumi avveniva a casa, solo il 15% nei bar, un altro 15% negli uffici e la parte residuale nelle macchinette. Ora con il calare della pandemia e l’allentare delle restrizioni abbiamo una crescita importante dell’horeca, vedremo cosa ci diranno i prossimi dati ma non ci aspettiamo un completo recupero dell’horeca nè quest’anno nè il prossimo perché i consumatori hanno investito in macchinette di caffè a casa, ricreando il rito del bar e quindi è difficile che come un effetto pendolo l’horeca riesca a riconquistare le posizioni precedenti prima di un paio di anni”, rimarca.

Ma sui consumi si ‘aggira’ però lo spettro dell’inflazione. “È ovvio che un aumento del costo della tazzina di caffè al bar -spiega Scocchia- non è da escludere visto che si parla di aumenti, in tutto il settore, dei costi di produzione. Quando succederà non lo sa nessuno perché quello che predomina in questo momento è la grande incertezza.Tutti noi speriamo innanzitutto per questioni umanitarie che la guerra finisca presto e che ci sia una stabilizzazione della supply chain che vi si una riduzioni del costo dell’energia e poi a cascata delle materie prime. Personalmente posso dire che al momento da qui alla fine dell’anno non abbiamo nei piani aumenti di prezzo. È una decisione che però è valida oggi cosa ci riserva il futuro nessuno lo sa”, ribadisce.

“Al momento -sottolinea – vogliamo assorbire questo aumento dei costi senza riversarlo su tutta la catena del valore. Se potrà essere così anche nel futuro dipende da fattori esogeni. La capacità oggi sta proprio nel l’avere la flessibilità per rispondere a questi fattori esogeni in maniera rapida”, aggiunge Scocchia.

Per la manager in questo momento è fondamentale comunque non perdere le occasioni di sviluppo. “Io credo che in questo momento per il nostro Paese sia importante tenere i nervi saldi e implementare il Pnrr che è un’occasione storica paragonabile al piano Marshall. Ma si tratta anche di risorse condizionate alle riforme da fare per recuperare il nostro ritardo storico, il gap accumulato in questi anni. Io spero che non si entro in campagna elettorale da domani ma si pensi a fare, a realizzare le riforme che servono al Pnrr. Sprecare questa opportunità sarebbe un peccato che le generazioni future non ci perdonerebbero”, conclude Scocchia.

(di Fabio Paluccio)

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