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Sostenibilità, al via a Venezia progetto Confindustria-Federmanager

10 Febbraio 2023

Venezia, 10 feb. (Labitalia) – Parte oggi a Venezia, capitale mondiale della sostenibilità, il progetto di Confindustria e Federmanager, promosso con 4.Manager, incentrato sulla figura strategica del sustainability manager. L’iniziativa ha l’obiettivo di rilevare il fabbisogno delle imprese di competenze manageriali specifiche, evidenziando le skill di questa professionalità emergente e strutturando un percorso di formazione ad essa dedicato. L’azione punta anche a sensibilizzare territori e istituzioni sulla necessità di introdurre politiche di incentivazione a supporto delle imprese che si dotano di competenze manageriali nel campo. “Per rendere la transizione una grande opportunità di sviluppo e innovazione, il fattore competenze svolge un ruolo fondamentale”, ha affermato Katia Da Ros, vicepresidente di Confindustria per l’ambiente, la sostenibilità e la cultura, in occasione della prima tappa odierna.

“Potenziare le competenze dedicate alla sostenibilità vuol dire anche agevolare lo sviluppo e l’inserimento di figure dedicate in azienda, come quella del sustainability manager, che possono rivestire un ruolo strategico per le imprese, anche in funzione dei criteri Esg. La sostenibilità è l’unica dimensione possibile per continuare a crescere. Per questo siamo impegnati a supportare il nostro Sistema in questo percorso -ha aggiunto Da Ros- con l’obiettivo di potenziare le competenze e migliorare le strategie di comunicazione, e capitalizzare così gli sforzi compiuti finora per rendere e far percepire l’industria sempre più consapevole del valore di essere sostenibile”.

“Per accompagnare le imprese -ha continuato- in questo cambio di paradigma del fare impresa, dove il concetto di industria 4.0, principalmente orientato all’innovazione, sta evolvendo verso una soluzione 5.0 e dove l’innovazione si fonde con le componenti della transizione sostenibile, è assolutamente necessario avviare un nuovo, ambizioso piano di politica industriale che valorizzi e incentivi gli investimenti dedicati alla transizione verde e sostenibile, includendo gli aspetti della formazione e delle competenze”.

“La crescita della domanda di competenze manageriali con green skill e di figure come il Sustainability manager dimostra non solo che innovazione e sostenibilità sono intrinsecamente connesse ma soprattutto che la sostenibilità ha assunto un ruolo strategico per lo sviluppo del Paese, anche in risposta alle esigenze del mercato energetico e degli investimenti del Pnrr”, ha commentato Stefano Cuzzilla, presidente 4.Manager e Federmanager. “Per questo è importante che le istituzioni sostengano, anche sotto forma di incentivazione, tutte le aziende che inseriranno al loro interno figure specializzate in temi di Esg che, grazie al loro know-how, saranno in grado di traghettare il nostro Paese verso un’economia della sostenibilità non solo ambientale ma anche economica e sociale”, ha continuato.

Ospite della giornata il vice ministro della Transizione ecologica, Vannia Gava che ha detto: “La transizione ecologica può e deve essere una opportunità di crescita economica e di sviluppo dentro il solco della sostenibilità. Tuttavia, il raggiungimento degli obiettivi green è possibile solamente governando nella maniera corretta il processo di transizione che stiamo vivendo, che deve sicuramente essere affrontato con le giuste tempistiche ma anche, e soprattutto, con strumenti adeguati. I risultati che siamo riusciti a raggiungere sono anche il frutto dello stimolante confronto tra Istituzioni e i vari stakeholders, tra tutti il Sistema industriale rappresentato da Confindustria”, ha aggiunto. “Tale confronto -ha continuato Gava- ha incentivato il dialogo, lo scambio di informazioni e la sinergia tra le parti, mettendo a fuoco le innovazioni che maggiormente contribuiranno all’evoluzione in chiave sostenibile del nostro Paese. L’auspicio è quello di riuscire a mantenere e continuare questo dialogo sano e leale che si è andato a consolidare nel tempo e portare avanti azioni condivise per il raggiungimento di obiettivi comuni. La direzione intrapresa, vale a dire quella della interlocuzione, infatti, è il modo corretto per portare avanti la sostenibilità, non solo ambientale, ma anche sociale ed economica”, ha concluso il vice ministro.

L’evento è stato ospitato da Confindustria Veneto Est, rappresentato da Vincenzo Marinese, vicepresidente vicario di Confindustria Veneto Est delegato per Venezia e Walter Bertin, vicepresidente di Confindustria Veneto Est delegato Esg, che hanno sottolineato come “il successo dei progetti di sostenibilità nelle aziende richiede sempre più un capitale umano con le giuste competenze, a partire da specifiche figure manageriali. Almeno tre quarti delle assunzioni programmate dalle imprese del Veneto richiedono competenze green, e in una percentuale significativa figure con alta specializzazione in questo ambito. Al tempo stesso, rimane elevata la difficoltà di reperimento. In Confindustria Veneto Est investiamo da anni nella relazione con le scuole e le università per avviare specifici programmi sulla sostenibilità e diffondere un sapere condiviso che poi diventi parte del bagaglio di competenze dei giovani che entrano nel mondo del lavoro”.

“E c’è grande bisogno di figure manageriali dedicate che affianchino gli imprenditori nei complessi processi di transizione alla sostenibilità in cui le aziende stanno investendo, per sviluppare consapevolezza all’interno, comunicare verso gli stakeholder, costruire un piano strategico sostenibile. Una fase di trasformazione nelle aziende e nelle comunità, che è impegnativa e al tempo stesso necessaria, per la quale il capitale umano è la risorsa essenziale”, hanno aggiunto ancora.

Infine, Cristina Bombassei, presidente del gruppo tecnico responsabilità sociale d’impresa di Confindustria, promotore dell’intero progetto, ha commentato: “Negli ultimi anni il contesto in cui si sono mosse le imprese è profondamente mutato e, con esso, sono cambiati anche i bisogni e le richieste delle aziende, che si sono fatte via via più complesse e articolate. In questo scenario, abbiamo una missione importante da svolgere: dobbiamo sensibilizzare le imprese sui mutamenti in corso e orientarle verso percorsi innovativi”.

“Questo processo -ha aggiunto Bombassei- richiede anche un diffuso e radicale rinnovamento delle competenze manageriali, sia nelle imprese impegnate nella trasformazione dei loro modelli di produzione, sia in quelle interessate ad operare nei business direttamente collegati alla green economy. Si tratta di sviluppare non solo competenze di tipo tecnico, ma anche, e soprattutto, di tipo gestionale e di networking, per poter interconnettere opportunamente tutte le realtà che si interfacciano con le logiche di sostenibilità, fornendo valore aggiunto al processo produttivo. Promuovere le competenze in materia di sostenibilità, assume, inoltre, un valore strategico soprattutto per le piccole e medie imprese, che dovranno integrare sempre di più questi aspetti nelle proprie strategie di crescita anche in funzione dei criteri Esgs e degli standard e certificazioni sempre più richiesti anche per operare in filiera”, ha concluso.

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