Terzo settore: esce ‘Volontariato aziendale multicanale’ per nuovo incontro profit/nonprofit
Roma, 28 gen. (Labitalia) – “Io e Salvatore operiamo entrambi nel terzo settore, io come studioso e lui come educatore, e crediamo molto nell’incontro tra profit e nonprofit. Pensiamo che questo sia un momento storico propizio perchè entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro. E il volontariato aziendale può diventare un importante laboratorio per permettere un rapporto sempre più coeso e alla pari tra i due ambiti, e non con il nonprofit in una posizione da comprimario come invece accade oggi”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Stefano Martello, giornalista e comunicatore, e autore insieme a Salvatore Rimmaudo, del volume ‘Volontariato aziendale multicanale’, (Elena Zanella editore 2021), racconta i motivi alla base del libro.
Un tema, quello del volontariato d’impresa, che affronta per la prima volta nuovi modi per tessere relazioni tra profit e non profit, rapporto che ha subito un’evoluzione importante nei tempi della pandemia in cui anche il volontariato ha dovuto, forzatamente, contrarsi prima e ripensarsi poi. Secondo gli autori, nella partnership profit/nonprofit sta uno dei capisaldi su cui si fonderà̀ la sostenibilità del welfare di oggi e di domani. In quest’ambito, l’uso funzionale della risorsa umana volontaria, intesa in termini di opportunità̀ e non di opportunismo, diviene strategica, specie se mette in gioco le competenze e le doti tecniche di ciascuno, tali da elevare – di fatto – il contributo erogato in termini di valore apportato anche di tipo economico. Il volume presenta, con una modalità̀ essenziale, incisiva e auto-formativa, i principi di una moderna strategia di volontariato aziendale, in grado di valorizzare l’operato delle organizzazioni coinvolte nella cornice di un processo condiviso e mette in evidenza le regole di ingaggio del nascente volontariato aziendale digitale, definendone onori e oneri (organizzativi, logistici e tecnologici) in capo alle parti.
I due autori percorrono le tappe che segnano il perimetro del più recente modo di fare volontariato, digitale appunto, che coniuga in sé non solo il senso di imprescindibilità̀, elemento dato appunto dal fatto che la nostra è una società ormai digitalizzata, ma di urgenza prospettica, con cui un Terzo settore un po’ vecchio e in affanno deve poterci – e, soprattutto, saperci – fare i conti. Il digitale non è mai inteso preso da solo ma inserito, integrato, in un contesto multicanale. A tal fine, di particolare rilievo e utilità la presenza di schede pratiche ‘per fare’, check list che permettono al lettore di verificare i passaggi ideali di una relazione profit/nonprofit digitale e multicanale fatta per bene, efficace ed efficiente al tempo stesso. “Nei prossimi mesi -conclude Martello- l’obiettivo deve essere di sfruttare al meglio la componente digitale, non legata solo all’emergenza per il Covid-19, ma in modo strutturale”.
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