Toys Milano, dalle cucine alle bambole il giocattolo insegna l’inclusività
Milano, 9 mag. (Adnkronos/Labitalia) – Il gioco può diventare il veicolo per raccontare e far comprendere, anche ai più piccoli, il tema dell’inclusività. Tante aziende del settore giocattoli e prima infanzia hanno linee di prodotti che non si differenziano tra bambine e bambine. Toys Milano & Bay-B, il più importante evento B2B dedicato agli operatori dei settori del giocattolo e della prima infanzia, ma anche della cartoleria, del carnevale, delle festività e del party, è stata anche l’occasione per confrontarsi su un tema così importante.
“Peg Perego – spiega Paola Parodi, responsabile marketing Peg-Perego – è stata sempre attenta ai problemi di disabilità perché tutti i bambini hanno diritto di giocare. Produciamo veicoli elettrici a batteria ricaricabile e su richiesta abbiamo sempre modificato i nostri prodotti per aiutare nel gioco i bambini che hanno particolari disabilità motorie. Anche sull’infanzia abbiamo sviluppato, insieme a Fumagalli Care, un passeggino per bambini con particolari disabilità. Un prodotto che sposa perfettamente tutte le esigenze di questi bambini”.
“Tutti i nostri prodotti – racconta Umberto Quercetti, responsabile mercato italiano dell’omonima azienda – sono inclusivi nel senso più ampio del termine. Non abbiamo prodotti specifici per bambine o bambini, è un concetto che non usiamo nemmeno nel nostro linguaggio. Ci rivolgiamo al bambino a tuttotondo senza andare a precludere o mettere tematiche restringenti”.
Un caso di giocattolo amato sia dai maschietti che dalle femminucce è quello di Simba Toys. “Noi siamo leader europei delle cucine per bambini. La prima cosa che abbiamo voluto chiarire anche attraverso le immagini è che le cucine sono per bambine e per bambini, non facciamo differenze e il mercato conferma che sono molto acquistate anche dai piccoli consumatori maschi”, afferma Giandiego Coloru, responsabile marketing Simba Toys Italia.
L’inclusività, infine, può riscontrarsi anche nelle politiche di un’azienda. È il caso di Inglesina, come spiega il direttore generale Michele Sarli: “Inclusività e parità di genere sono valori fondanti di Inglesina. Recentemente, insieme alle parti sociali, stiamo riscrivendo un codice etico capace di valorizzare l’identità di genere da una parte e la genitorialità dei nostri dipendenti dall’altra. Vogliamo accompagnare questo meraviglioso momento della vita con una serie di misure che possano dare tranquillità ai nostri dipendenti”.
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