Tributaristi, con attivazione Inad si possono già inserire indirizzi pec
Roma, 7 giu. (Labitalia) – L’Istituto nazionale tributaristi (Int) ha inviato una nota ai propri iscritti, in cui comunica che dal 6 giugno i professionisti ex lege 4/2013, tra cui i tributaristi, possono eleggere il proprio domicilio digitale, indicando un indirizzo pec dove ricevere tutte le comunicazioni ufficiali della Pubblica amministrazione. Finalmente inizia l’operatività dell’Inad (Indice nazionale dei domicili digitali), operatività che per il momento riguarda la possibilità di inserire in un elenco pubblico il proprio indirizzo pec, poiché per la consultazione si dovrà attendere il 6 luglio, data da cui il domicilio sarà consultabile sia dai soggetti privati che dalla Pubblica amministrazione.
“Per anni abbiamo sollecitato i ministeri competenti a risolvere il problema dell’impossibilità, per i professionisti ex lege 4/2013, di inserire la propria pec nel già attivo Indice Ini-pec, e ciò era precluso non solo per problematiche tecniche, ma anche per valutazioni anacronistiche ed errate, molto spesso strumentalmente, circa l’individuazione delle varie professionalità in Italia, quindi accogliamo l’attivazione dell’Inad con grande soddisfazione”, dichiara il presidente dell’Int Riccardo Alemanno.
“Negli anni – ricorda – come tributaristi abbiamo dovuto superare i problemi causati dall’impossibilità di inserire la nostra pec in un elenco consultabile pubblicamente, problemi poi risolti grazie all’impegno e alla collaborazione con la dirigenza dell’amministrazione finanziaria, per esempio nell’invio dei dati al sistema tessera sanitaria in qualità di intermediari fiscali abilitati o per l’acquisizione della pec da parte dall’Agenzia delle Entrate ai fini degli obblighi antiriciclaggio a cui è soggetto, al pari degli altri professionisti contabili, il tributarista. Abbiamo pertanto sollecitato i nostri iscritti a depositare la propria pec nell’Indice nazionale dei domicili digitali, entro il 6 luglio in modo che, dall’apertura della consultazione dell’Inad, tutti possano conoscerne il domicilio digitale. Avvieremo inoltre un confronto con l’Agenzia delle Entrate per capire, proprio ai fini dell’antiriciclaggio e delle altre necessità professionali, come ottimizzare al meglio l’utilizzo del nuovo domicilio digitale. Grazie pertanto ai ministeri competenti e all’Agid che hanno portato a termine il percorso di attivazione dell’Inad, in cui auspico che, in un ragionevole lasso di tempo, possano confluire tutti gli indirizzi pec delle varie professioni, oggi presenti in altri elenchi pubblici e non.”
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