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Turismo, Aigab: con nuove restrizioni su affitti brevi rischio -5mld sul Pil a fine anno

3 Ottobre 2025

Roma, 3 ott. (Adnkronos/Labitalia) – L’andamento dei primi 8 mesi del 2025 del mercato degli affitti brevi in Italia è stato caratterizzato da una diminuzione dell’offerta (meno case promosse online con finalità di affitti brevi): 499mila, considerando l’intero periodo gennaio-agosto 2025, pari ad un calo di poco meno dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2024 che diventa però del 7% se si considerano i soli mesi estivi, con 502mila case promosse online contro le 538mila dell’estate 2024. Nonostante la diminuzione dell’offerta (meno case promosse online con l’8-10% dei proprietari, complice l’inflazione, le ha tolte dal circuito per trascorrervi le ferie con la famiglia non potendosi permettere vacanze altrove) ed il peso negativo di restrizioni e degli ulteriori adempimenti introdotti (rischio -5mld a fine 2025), il mercato tiene con un impatto positivo di 41,7 mld sul Pil nazionale tra prenotazioni dirette (8,2 mld), indotto (33 mld) e ristrutturazioni, arredi e manutenzioni (0,6 mld). A dirlo è Aigab-associazione italiana gestori affitti brevi.

Una diminuzione dell’offerta dovuta a diversi fattori: da una parte la perdita del potere d’acquisto del ceto medio italiano di cui fanno parte la maggioranza dei proprietari (secondo uno studio Aigab il 96% di chi in italia promuove il proprio immobile con finalità di affitti brevi ne possiede uno soltanto, nel 30,4% dei casi ereditato) e lo fa come ammortizzatore sociale per integrare il proprio reddito e sostenere le spese-tasse relative alla proprietà dell’immobile stesso; basti pensare che l’8-10% dei proprietari, nell’estate di quest’anno, ha tolto l’immobile dal circuito short term utilizzandolo per le vacanze di famiglia invece di viaggiare altrove.

Dall’altra pesa l’impatto negativo dovuto all’incremento degli oneri, degli adempimenti, della burocrazia e delle restrizioni annunciate e/o messe in atto a livello locale in tanti centri d’Italia. Per non parlare del calo della domanda estera, Germania in primis, in recessione industriale da 31 mesi consecutivi.

Se non si invertono i trend evidenziati, il solo settore degli affitti brevi potrebbe registrare, sottolinea Aigab, un -5 miliardi di contributo al Pil a fine anno rispetto al 2024: è fondamentale che venga riconosciuto, soprattutto dagli enti locali, il contributo positivo che le famiglie italiane possono dare al Paese investendo e mettendo a reddito i propri immobili attraverso gli affitti brevi, e che cessi il proliferare di leggi regionali, regolamenti e variazioni forzate ai piani urbanistici con cui alcuni Comuni pensano di risolvere problemi che sono invece strutturali.

E Aigab dice no “alla bozza di progetto per limitare le locazioni brevi in Emilia Romagna, predisposta dagli assessori regionali alla Casa Giovanni Paglia e al Turismo e Commercio Roberta Frisoni, e si appella al Governo, affinché, come già avvenuto per un provvedimento di tenore analogo varato dalla Regione Toscana, la impugni davanti alla Corte Costituzionale ritenendo che alcune sue parti, specialmente quelle che permettono ai Comuni di limitare gli affitti brevi, siano in contrasto con la normativa nazionale ed europea su libertà d’impresa e concorrenza”.

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