Ue, Boiangiu (Ela): “Libertà movimento lavoratori diritto tangibile, in 50 mln si spostano”
Firenze, 17 mag. (Adnkronos/Labitalia) – “Grazie di avermi ospitato qui, la Ela è una delle istituzioni europee più giovani che ci siano ed è nata per tutelare la libertà di movimento dei lavoratori, è uno dei diritti tangibili che ci offre l’Unione Europea. Questa libertà di movimento è essenziale per le persone e per le attività, per le aziende e per l’economia, non solo a livello europeo”. Lo ha detto Cosmin Boiangiu, direttore esecutivo dell’Autorità Europea del Lavoro (Ela), intervenendo alla seconda giornata del Festival del lavoro in corso a Firenze, presso la Fortezza da Basso, sulla mobilità dei lavoratori europei.
Secondo Boiangiu, “uno dei nostri obiettivi è che i cittadini siano al corrente dei loro diritti e dei loro doveri, ma anche che le aziende sappiano cosa possono fare e cosa no. E quindi che ci sia comprensione delle regole che disciplinano la mobilità. Ci sono 50 milioni di cittadini in Europa che si spostano, sembra un numero molto grande ma rispetto agli Stati Uniti dove la mobilità è del 10% in Europa è invece del 3,5%. C’è ancora spazio per la crescita di questa mobilità”, ha aggiunto. “La nostra organizzazione è molto pratica e la nostra missione è assicurarci che i diritti dei cittadini e delle aziende possano essere garantiti. Coloro che si spostano sono in gran parte lavoratori stagionali in agricoltura e chi opera in edilizia”, ha continuato.
Secondo Boiangiu, “una delle cose che stiamo facendo è aiutare le amministrazioni con le trasformazioni digitali, per aiutare così di conseguenza i cittadini”, ha spiegato ancora. Se guardiamo all’intelligenza artificiale “pensiamo a cambiamenti monumentali per il lavoro e per la mobilità”, ha detto. “Questa rivoluzione va a toccare il lavoro intellettuale rispetto alle precedenti che avevano toccato il lavoro fisico. Abbiamo investito moltissimo come agenzia nel digitale e nell’intelligenza artificiale, siamo i primi tra le Agenzie a usarla nel lavoro. Investire nell’intelligenza artificiale per capire cosa comporta, poi va usata per analizzare la mobilità lavorativa e capire meglio le regole esistenti e scriverne di nuove”, ha concluso.
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