Ue, consulente Ciciriello: “Un aiuto a imprese per modernizzare rendicontazione Iva”
Roma, 9 dic. (Labitalia) – “In Italia, le aziende inviano già fatture elettroniche alla Pa (tramite il sistema di interscambio), e quindi chiedere di inviare un ulteriore messaggio (estraendo solo i dati rilevanti per le dichiarazioni iva) alle autorità fiscali potrebbe essere eccessivo”.
Così Carmen Ciciriello, lead advisor di Dg Grow e già consulente in tema di servizi digitali in Commissione europea con Celeris Group commenta la pubblicazione della Commissione europea della proposta legislativa per modernizzare il sistema di rendicontazione iva così da favorire gli scambi commerciali Intra-Ue e limitare il mancato gettito che, solo in Italia, nel 2020 è stato di 26 miliardi di euro.
“E’ pur vero – sostiene – che, come riporta la Direttiva, 4,1 miliardi di euro provenienti dalla lotta alle frodi iva verrà messa a disposizione nei prossimi 10 anni per abbattere i costi amministrativi e di conformità degli operatori Ue, ma le aziende hanno già investito per l’adeguamento dei propri sistemi al formato nazionale per la fatturazione elettronica. Ora viene loro chiesto di investire nuovamente per adeguare il sistema di fatturazione elettronica ai requisiti europei”.
“Sarebbe plausibile – osserva – prevedere un periodo di transizione durante il quale il Governo italiano potrebbe estrarre le informazioni necessarie dalle fatture elettroniche e convertirle nello standard europeo prima di inviarle al vies (sistema per lo scambio di informazioni sull’iva senza porre nuovi obblighi sulle imprese)”.
“L’attuale sistema in riferimento alle norme sull’Iva – ricorda Carmen Ciciriello – si basa su tecnologie vetuste, quindi neanche lontanamente digitalizzate e standardizzate. La proposta legislativa rappresenta quindi un’opportunità non solo per ridurre le frodi fiscali, ma anche per armonizzare lo scambio di fatture elettroniche e raggiungere la piena interoperabilità tra i sistemi nazionali a livello europeo. Ciò detto, è auspicabile un aiuto alle imprese per reggere il peso dell’ennesima evoluzione, dopo anni di pandemia e di instabilità nazionale”.
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