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Vinci Adoption Program, diplomi per avvicinare le studentesse alle materie stem

7 Giugno 2023

Roma, 7 giu. (Adnkronos/Labitalia) – Nella sede centrale di Vinci Energies Italia, si è tenuta la tappa conclusiva del ‘Vinci adoption program’, progetto rivolto alle studentesse e pensato per le famiglie e le scuole italiane con l’intento di avviare una rivoluzione culturale, con la consegna dei diplomi per le partecipanti al corso. Il principale obiettivo del percorso formativo è stato, infatti, quello di sensibilizzare le ragazze allo studio delle materie stem, offrendo loro certificazioni e opportunità di inserimento lavorativo all’interno di ambiti da sempre appannaggio degli uomini. La prima edizione del format è partita da Roma, dove hanno aderito tre licei, di cui due a Ostia. Proprio sul litorale romano, nella sede del X Municipio che ha svolto il ruolo di connettore tra le scuole e l’azienda.

Vinci energies Italia, per il raggiungimento dello scopo, ha potuto usufruire dell’esperienza dei ‘Tech experts’ di Axians che hanno svolto il ruolo di tutor all’interno dei vari appuntamenti in calendario. Tre licei – Democrito, Labriola e Pascal – suddivisi tra X e XV Municipio di Roma hanno consentito alle proprie studentesse di ottemperare a un percorso articolato su 70 ore.

“Con questo programma – ha detto Rossella Alfieri, head of communications and marketing Vinci energies Italia – ci poniamo obiettivi ambiziosi. Vorremmo incentivare le giovani studentesse ad intraprendere percorsi di studi incentrati su materie stem e soprattutto in ambito tech e ict, accompagnarle all’interno di un programma di adozione formativa per garantire loro una crescita professionale direttamente dentro le aziende del nostro Gruppo. Vogliamo anche offrire certificazioni e borse di studio a coloro che vorranno proseguire in questo ambito il loro percorso universitario. Crediamo fortemente in questo progetto perché crediamo che nei team sia necessario un equilibrio di genere, ma per fare questo c’è bisogno di un cambio culturale che dobbiamo mettere in moto in prima persona”.

“Abbiamo voluto mettere in pratica – ha affermato – un’esigenza che abbiamo sentito come molto forte, vale a dire quella di accorciare il gap che sussiste tra ragazzi e ragazze sulla scelta delle materie stem come oggetto di studio al termine della scuola secondaria. Già in fase di recruiting interno abbiamo difficoltà a trovare ragazze. La necessità non è a mero fine pubblicitario, ma è data dal fatto che in azienda è importantissimo che si trovi diversità e unicità nell’apporto lavorativo e d’esperienza dei vari interpreti”.

“Culturalmente – ha commentato – le ragazze sono indirizzate – sia dalle famiglie che dalla scuola – sulle materie umanistiche. Anche quando scelgono le materie scientifiche, raramente la scelta verte verso le telecomunicazioni e l’informatica. Grazie a questo percorso formativo, le ragazze prese da tre licei scientifici e istituti tecnici di Roma hanno toccato con mano che cosa voglia dire lavorare in questo ambiente, confrontandosi con i tutor messi a disposizione da Axians. Le ragazze sono state da noi definite ambassadors, avendo l’opportunità di raccontare alle proprie famiglie e alle proprie compagne di scuola di come un tipo di percorso del genere sia alla portata tanto delle ragazze, quanto dei ragazzi. Il corso si è articolato in due fasi, attraverso sei moduli che si sono alternati tra di loro, il tutto diviso tra teoria e pratica. Il modulo che ha riguardato il laboratorio ha fatto sì che fosse messo in pratica quanto appreso nella parte teorica”.

“Gli obiettivi – ha chiarito il managing director di Axians Italia, Michele Armenise – sono molteplici. Axians del gruppo VINCI Energies mette le persone al centro. Il fatto che oggi ci sia ancora distanza tra le donne e le materie scientifiche, con particolare focus sulla progettazione e sulle attività tecniche, ci ha fatto porre un obiettivo. Non si dovrà più lavorare per il beneficio aziendale, bensì si dovrà fare cultura e trasferire un concetto alle famiglie di tutti i ragazzi: non devono esserci preclusioni nell’accesso alle materie. L’obiettivo finale è quello di portare a un cambiamento culturale vero e proprio, dove dovremo veder salire la percentuale – ad ora attestata al 15% – di donne iscritte a livello universitario a materie stem”.

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