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Vino: Doc e Igt di Galluccio e Terra di Lavoro protagonisti a Roma

28 Ottobre 2022

Roma, 28 ott. (Labitalia) – ‘Sottosopra: i vini di costa, pianura, collina e montagna. Dalla terra alla bottiglia’: questo il titolo del focus sui vini di Galluccio e Terra di Lavoro promosso a Roma dall’amministrazione comunale di Galluccio (Ce). L’appuntamento nella capitale, moderato da Pietro Iadicicco, delegato Ais Caserta, è stato un fuori salone che ha arricchito il percorso di promozione e valorizzazione dei vini e del territorio di riferimento avviato durante lo scorso settembre con la ‘Rassegna di Vini di Galluccio e Terra di Lavoro’ tenutasi nel comune di Galluccio in contemporanea alla ‘46ma Sagra dell’Uva’. Dalla costa, attraversando pianure e colline si giunge in montagna e viceversa, qui i vigneti sono una costante dell’ampio paesaggio di Terra di Lavoro che esprime ben cinque denominazioni quali Galluccio Doc, Roccamonfina Igt, Falerno del Massico Doc, Aversa Asprinio Doc e Terra del Volturno Igt.

Nello specifico, nell’area del vulcano spento di Roccamonfina, dove milioni di anni fa dominava il fuoco la natura si è placata manifestandosi in tutta la sua bellezza e vitalità. Qui la composita realtà enoica racconta un territorio anticamente vocato alla viticoltura, un’attività che oggi è tra le più rilevanti per l’economia locale e infatti proprio a tal proposito il sindaco di Galluccio, Francesco Lepore, ha dichiarato: “Festeggiare la vendemmia con la Sagra dell’Uva era in passato di buon auspicio e un evento di rilievo per le comunità deputate alla viticoltura. Oggi, oltre a conservare le tradizioni, è dovere di chi amministra impegnarsi a coinvolgere tutti gli attori del comparto enologico del nostro comune e di quelli limitrofi, affinché si possa costruire una fitta rete per un futuro migliore per tutti i cittadini e per le nostre aziende che attraverso i loro prodotti veicolano in giro per il mondo il territorio, sono fondamentali attrattori di flussi di turisti e di esperti nei luoghi di produzione e grazie alla continua innovazione sono pronte ad aprirsi a nuovi mercati”.

Anche il focus, come la rassegna, ha visto la partecipazione attiva di Vitica (Consorzio di Tutela vini Doc e Igt della provincia di Caserta), il primo Consorzio riconosciuto in Campania che si occupa di valorizzare tutta la filiera vitivinicola casertana, contribuendo a preservare la ricchezza varietale della viticoltura locale e la sua millenaria storia, di cui si fa promotrice attraverso i vini delle cinque denominazioni rappresentate.

L’importante impatto per l’agricoltura e l’economia del territorio, reso possibile dal grande lavoro portato avanti dalle realtà agricole e vinicole dell’Alto Casertano, è stato invece rappresentato da Cesare Avenia, presidente del Consorzio, nel corso del suo intervento: “Gli incontri ricchi di stimoli hanno avuto il primo focus sul Galluccio Doc, ma contestualmente hanno consentito di mettere in risalto tutte le altre denominazioni tutelate da Vitica, dimostrando come il vino, in questa regione così variegata, continua la sua crescita non solo in termini di qualità dell’offerta, ma anche come opportunità di sviluppo”.

Le ambiziose finalità di promozione e valorizzazione dei vini e dei territori di produzione messe in campo da Francesco Lepore vede l’appoggio della rete inter-istituzionale messa in atto non solo dalla Comunità Montana di Monte Santa Croce ma, come fa sapere Luigi Maria Verrengia, presidente del Parco Regionale Area Vulcanica di Roccamonfina e Foce del Garigliano, “i sette comuni appartenenti al Parco sentono forte la necessità di lavorare uno accanto all’altro per far crescere la dimensione ‘geografica’ e ‘funzionale’ di queste zone a confine tra Campania, Lazio e Molise immersi nel verde, serbatoi di storia e tradizioni e presidi di eccellenze vitivinicole e dell’agroalimentare”.

Massima attenzione alla rassegna e alle tematiche connesse arriva anche da Pietro Lepore, gallucciano di origine, da anni alla guida del noto Harry’s Bar di Roma: “Anche a distanza continuo la promozione dei luoghi che mi hanno dato i natali, perché, al di là del legame, credo fortemente nello straordinario potenziale. Il vino mette in bottiglia il territorio e ospitando il focus all’Harry’s Bar ho voluto contribuire a divulgare bellezze, storia, profumi e sapori della mia terra”. In questa contesto di scambi e cooperazioni si accendono i riflettori sulla fattiva collaborazione tra aziende, istituzioni, enti e comunità locali, dimostrando quanto questa area sia in grado di offrire a 360 gradi mettendo in simbiosi ogni sua parte, nel rispetto della sostenibilità ambientale ed economica e pronto per le sfide future.

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