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xFarm technologies, agricoltura e digitale funziona se risponde ai bisogni di chi lavora in campo

4 Gennaio 2023

Roma, 4 gen. (Labitalia) – Innovazione digitale non significa solamente sviluppare piattaforme o software, ma piuttosto rispondere in modo diverso e nuovo a problemi reali e diffusi. Anche in agricoltura. Per il settore, in particolare, le principali sfide che si stanno affrontando sono tre: cambiamenti climatici, frammentazione tecnologica e aumento dei prezzi degli input agronomici. A confermarlo sono i dati, infatti secondo il rapporto Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) di marzo 2022 il continuo oscillare dei prezzi dell’energia ha importanti ripercussioni anche sui mercati agricoli. In particolare, per le sei voci di costo considerate (fertilizzanti, mangimi, gasolio, sementi/piantine, fitosanitari, noleggi passivi) l’impatto medio che le aziende agricole italiane devono sostenere supera i 15.700 euro di aumento, per raggiungere i 99.000 euro nel caso delle aziende che allevano granivori.

Nonostante il periodo sia instabile e incerto non si è però arrestata la crescita dell’agricoltura 4.0 che, secondo l’analisi dell’Osservatorio Smart Agrifood, nel 2021 ha superato il valore di 1.6 miliardi di euro. Oltre alla crescita del valore economico emerge anche che il 60% degli agricoltori italiani utilizza una soluzione 4.0 per rendere più efficienti gli interventi in campo. Tutto questo a testimonianza del fatto che per il settore agricolo la priorità è cercare soluzioni che garantiscano sostenibilità ambientale ed economica. Consapevoli dell’urgenza di questi temi xFarm technologies ha deciso di porsi come realtà in grado mitigare la crisi del settore facendo risparmiare tempo, risorse e denaro alle aziende agricole. La tech company infatti ha sviluppato una piattaforma digitale per aiutare in modo semplice le aziende agricole, in ogni fase della produzione, ottimizzando così le attività in campo e riducendo l’impatto ambientale e conseguentemente anche i costi.

“xFarm – racconta Matteo Vanotti, ceo di xFarm – è nata nel 2017, quando io per primo avevo percepito la necessità di utilizzare un servizio digitale che mi permettesse di gestire, in maniera semplice ed efficace, la mia azienda agricola. Da questo bisogno concreto ha cominciato a prendere forma la prima idea che si è trasformata in un progetto vero e proprio”. “xFarm – spiega – è nata dalle esigenze del campo, ampliandosi poi con la fusione di Farm technologies, che ha permesso lo sviluppo di servizi verticali sulla parte agronomica. L’obiettivo da subito è stato quello di voler migliorare attraverso il digitale la vita di milioni di agricoltori, favorendo al tempo stesso una maggior sostenibilità ambientale. La tecnologia applicata all’agricoltura infatti consente di ottimizzare le risorse e di rendere più efficiente l’attività degli agricoltori”.

xFarm Technologies, che l’agosto scorso ha chiuso un round da 17 milioni di euro, attraverso la sua piattaforma digitale, supporta e semplifica il lavoro di 130 mila aziende agricole estese su 1,8 milioni di ettari in oltre 100 paesi del mondo. “Quando siamo partiti con l’idea di sviluppare la piattaforma, l’abbiamo fatto tenendo conto di tre principali requisiti, richiesti dagli agricoltori stessi, ovvero semplicità, intuitività e interoperabilità”, afferma Matteo Vanotti.

Con uffici già presenti in Svizzera, Italia e Spagna, xFarm technologies punta all’internazionalizzazione esplorando nuovi mercati. Oltre a consolidare la propria presenza in Europa, la tech company è pronta ad ampliare il proprio raggio d’azione, in futuro, anche in America. Espansione che mira ad estendere sia progetti che partnership con aziende agroalimentari ma non solo. Oltre ad aver attivato progetti con importanti gruppi operanti nella produzione di macchinari agricoli, per sostenere gli agricoltori xFarm techiologies ha lanciato, insieme a Zurich Italia, un importante progetto per innovare le polizze del settore agricoltura.

In che modo quindi l’applicazione supporta e rende più efficienti sia dal punto di vista ambientale che economico le attività di chi lavora in campo? “Abbiamo sviluppato una piattaforma che permette ai diversi attori coinvolti nelle filiere agroalimentari di amministrare tutti gli aspetti di una azienda agricola a seconda delle proprie specificità: dalla gestione delle macchine a quella delle coltivazioni, delle irrigazioni, della burocrazia, dei trattamenti etc. In particolare, per quanto riguarda i macchinari agricoli, la piattaforma risolve anche il problema della frammentazione tecnologica, perché permette di gestire sia macchine non ancora digitalizzate, grazie a opportune integrazioni, che flotte con marchi diversi direttamente dall’app”, precisa Vanotti.

In questo modo gli utilizzatori possono avere sempre sotto controllo, in modo semplice e intuitivo, le proprie lavorazioni, gli indici vegetativi, le giacenze, le capienza dei silos, ma anche le caratteristiche degli appezzamenti per ottimizzare gli interventi in campo e ridurre l’impatto ambientale. Sono diverse le aziende che xFarm technologies ha supportato nelle principali sfide che il settore agricolo sta affrontando. Ad esempio, con Barilla, grazie alla piattaforma realizzata ad hoc ‘Barilla farming’ l’intento è quello di accompagnare (entro il 2023) le 2.600 aziende Europee che forniscono grano tenero a Barilla per filiera Carta del Mulino, in un processo di ottimizzazione della filiera per migliorare il lavoro degli agricoltori e promuovere la sostenibilità produttiva. Per Parmalat è stato invece intrapreso un percorso volto alla digitalizzazione della gestione degli allevamenti bovini con l’obiettivo di migliorare il benessere animale e garantire produzioni sempre più sicura e di alta qualità. Si tratta di uno dei primi progetti in Europa che permette anche agli allevatori di gestire e tracciare in modo efficiente e sostenibile le mandrie di vacche da latte, i loro piani alimentari, e i reflui zootecnici.

Per l’azienda Urbani tartufi, invece, il cambiamento climatico, in particolare la siccità registrata l’estate scorsa, ha causato non poche preoccupazioni. La produzione di tartufi, infatti, richiede la presenza di specifiche condizioni nel terreno al fine di garantire lo sviluppo ottimale del tartufo. Grazie alla piattaforma e ai sensori xFarm è ora possibile monitorare le piantagioni grazie alla misurazione di diversi parametri ambientali, come temperatura e umidità del terreno. Tutte queste informazioni hanno quindi permesso di comprendere meglio e ottimizzare ogni fase della tartuficoltura.

“Una gestione più efficiente delle risorse determina un vantaggio anche per i consumatori, che avranno così la possibilità di scegliere consapevolmente prodotti di qualità derivanti da una produzione sostenibile. Se sempre più aziende decideranno di sfruttare questa tecnologia, così da ridurre gli sprechi e razionalizzare le materie, il risultato sarà la creazione di un circolo virtuoso con positive conseguenze per le aziende agricole, l’ambiente e i consumatori finali” conclude Matteo Vanotti.

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