Zangrillo: “Valore del merito è centrale anche nella Pa, non deve valere solo nel privato”
Roma, 5 lug. (Adnkronos/Labitalia) – “Finché sarò ministro combatterò perché valore del merito appartenga anche alla pubblica amministrazione. Se io mi preoccupo di valutare il merito dei miei collaboratori, mi preoccupo di quanto le sue competenze sono adeguate alle sfide che deve affrontare e posso intervenire sulle sue aree di debolezza. Le organizzazioni vivono e si alimentano attraverso l’orgoglio e il senso di appartenenza, e se non siamo capaci di premiare chi merita il senso di appartenenza non germoglia. Gestire le persone significa provare a valorizzarle, capire il contenuto delle persone dal punto vista delle passioni e accompagnarle nella crescita. Rifiuto che tutto ciò sia possibile nel privato e non nel pubblico”. Lo ha detto il ministro della pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, intervenendo all’assemblea nazionale della Cida in corso a Roma.
“La vera sfida è avviare nuova fase contrattuale, nella legge di bilancio del 2023 non c’erano risorse per i rinnovi contrattuali, non c’era spazio per farlo. L’emergenza era massima ed era urgente sostenere imprese e famiglie in difficoltà. Oggi non siamo usciti dall’emergenza, siamo ancora in una fase complessa, la buona notizia è che l’Italia si sta comportando bene, ha dimostrato a fronte di emergenze di sapere reagire e guardare al futuro con i piedi per terra. E quindi sui contratti sto lavorando con il Mef per dare avvio a una tornata contrattuale 2022-24 in cui mi batterò per ribadire le ragioni della necessità di dare attenzione al tema retributivo, lo farò con senso di responsabilità”.
Secondo il ministro, però, sarà necessario “vedere come andrà la trattativa a livello europeo sul patto di stabilità e quindi vedere lo spazio per gestire i conti pubblici”.
E il ministro in conclusione ha ricordato che “con contratto dei dirigenti pubblici che abbiamo rinnovato a maggio, e che riguarda 6000 dirigenti, abbiamo inserito importanti novità sulla retribuzione accessoria legandola al merito e individuando meccanismi legati a questo”, ha concluso.
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