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25 aprile: 80 anni dalla Liberazione, le parole del ‘pellegrinaggio laico’ di Mattarella/Adnkronos

7 Aprile 2025

Roma, 7 apr. (Adnkronos) – L’Italia si prepara a celebrare, il prossimo 25 aprile, l’80 anniversario della Liberazione, “fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità”, come ricordato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’ultimo discorso di fine anno.

Una considerazione che sintetizza un pensiero che il Capo dello Stato ha sviluppato nei discorsi pronunciati in occasione delle celebrazioni che hanno rappresentato un vero e proprio “pellegrinaggio laico” nei dieci anni del suo mandato e che ora vengono raccolti in un volume curato da Roberto Cicala, critico letterario e filologo, docente all’Università cattolica di Milano ed editore di Interlinea.

Testi, sottolinea nel presentare la pubblicazione Gianfranco Astori, consigliere del Presidente per l’Informazione, che “offrono un percorso di lettura sulla identità italiana e sulla storia del nostro continente. La Patria, con il disfacimento di una falsa concezione della nazione basata sulla tirannide, diviene, con la Repubblica, il frutto di una ‘nervatura’ di valori che, con la Resistenza, con la partecipazione popolare, ha saputo trasferire l’anima autentica del Paese nell’ordinamento dello Stato, inverando il sogno che fu di Mazzini e di Gioberti di un’Italia unita basata su una Costituente eletta dai cittadini”.

“Il percorso di pace vede non più patrie arroccate, l’una contro l’altra, ma una comunanza di ideali centrata sull’Europa unita e su una comunità raccolta nelle Nazioni unite. La liberazione dell’Europa dall’incubo della guerra era stata una delle aspirazioni dei partigiani. In tutti i Paesi europei oppressi dal nazifascismo. E la pace è stata la promessa realizzata dalla Repubblica in questi 80 anni”.

“I luoghi assunti dal presidente nel suo pellegrinaggio laico, laddove gli italiani combatterono per ridare dignità a un popolo, rappresentano -sottolinea ancora Astori- altrettante radici della Repubblica, dell’Italia, da nord a sud. Al pari dei sacrari delle guerre di indipendenza, degli ossari di Asiago, del monte Grappa, del Pasubio, di Redipuglia, del monito offerto dai mausolei di El Alamein, dei caduti d’oltremare a Bari”.

“Le storie della Resistenza ci parlano di militari, di civili, di popolazioni inermi che seppero dire di no al sopruso, quando ‘bastava un bicchier d’acqua’ offerto a una famiglia ebrea in fuga, a ristorare un patriota, per essere considerati antifascisti, per scatenare la rappresaglia”.

In copertina la foto, che parla come un discorso, del presidente Mattarella che da solo rende omaggio all’Altare della Patria il 25 aprile del 2020, quando l’italia sta vivendo il periodo del lockdown a causa del Covid. In quell’occasione il Capo dello Stato ricorda agli italiani che “la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite”.

Come appunto durante il periodo della Resistenza, quando, ricorda Mattarella nel 2017 a Carpi, “il popolo italiano, nel suo complesso, seppe reagire alla barbarie. Recuperò gli ideali di libertà, di indipendenza, di solidarietà, di fratellanza, di umanità, di pace che avevano ispirato i migliori uomini del Risorgimento”. E “la Resistenza contro il nazifascismo contribuì a risollevare l’immagine e a recuperare il prestigio del nostro Paese. Fu a nome di questa Italia -nota il Presidente della Repubblica ad Acerra, nel 2022- che Alcide De Gasperi poté presentarsi a testa alta alla Conferenza di pace di Parigi”.

Ed è sempre “tempo di Resistenza -sottolinea il Capo dello Stato a Varallo nel 2016- perché guerre e violenze crudeli si manifestano ai confini d’Europa, in Mediterraneo, in Medio Oriente”. Concetto ribadito necessariamente ancora con più forza nel 2022, sempre ad Acerra, all’indomani dell’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, perché “in questa imprevedibile e drammatica stagione che stiamo attraversando in Europa, il valore della Resistenza all’aggressione, all’odio, alle stragi, alla barbarie contro i civili supera i suoi stessi limiti temporali e geografici”. “E pensando agli ucraini svegliati dalle bombe e dal rumore dei carri armati -nota Mattarella- mi sono venute in mente –come alla senatrice Liliana Segre– le parole: ‘Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor’. Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di Bella ciao. Questo tornare indietro della storia rappresenta un pericolo non soltanto per l’Ucraina ma per tutti gli europei, per l’intera comunità internazionale”.

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