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Aids, Antinori (Spallanzani): “In Italia 2mila casi di Hiv l’anno, 140mila con infezione”

16 Aprile 2025

Roma, 16 apr. (Adnkronos Salute) – “Ogni anno in Italia, secondo i dati di sorveglianza dell’Iss, sono poco più di 2mila le nuove diagnosi di Hiv a fronte dei 140mila che vivono con l’infezione. A questo numero, già molto elevato, si aggiunge una stima non precisa delle persone potenzialmente a rischio, circa 100mila che necessitano di una serie di strumenti per prevenire il contagio”. Lo ha detto Andrea Antinori, direttore di Dipartimento clinico Istituto Spallanzani di Roma, intervenuto all”Hiv Summit: Ending the Hiv Epidemic in Italy’, evento che oggi a Roma ha coinvolto istituzioni, decisori politici, esperti del mondo medico-scientifico e rappresentanti delle associazioni.

In Italia “circa 23-24mila persone oggi convivono con l’Hiv e non hanno la viremia soppressa o perché non hanno una diagnosi, quindi sono totalmente inconsapevoli dell’infezione, o hanno iniziato una terapia ma non sono riusciti a mantenere il percorso di cura o, pur essendo le terapie molto efficaci, non hanno ancora raggiunto la viremia in soppressione. Quindi tutto questo comporta una possibilità di circolazione del virus. Come si contrasta questo? Con la prevenzione”, quindi “con l’uso del profilattico, che non va mai dimenticato perché è uno strumento importantissimo che serve per prevenire la trasmissione di Hiv e le altre infezioni sessualmente trasmissibili, ma soprattutto con l’uso della profilassi preesposizione, che definiamo con l’acronimo di PrEP, semplicemente una chemioprofilassi, cioè prendere dei farmaci per prevenire l’infezione prima dei rapporti o stabilmente nelle persone che hanno rapporti ad alto rischio”. Questa misura, secondo Antinori, è “molto efficace e la stiamo implementando in Italia. Sappiamo oggi che ci sono circa 12mila persone che utilizzano PrEP attivamente e stabilmente. Questo è già un buon numero che ci mette nelle prime posizioni dei Paesi europei, però il target è molto più alto, quindi dobbiamo ancora lavorare molto”.

E su come fare emergere il cosiddetto ‘sommerso’, interrompere le nuove infezioni e costruire una rete di prevenzione davvero efficace, Antinori non ha dubbi: “Sono circa 9mila gli italiani che hanno l’Hiv ma non lo sanno, quindi possono trasmettere l’infezione ad altri e soprattutto progredire, perché in assenza di terapia. Questo sommerso va fatto emergere con un uso appropriato del test per Hiv, strumento fondamentale, molto efficace, gratuito, che si può fare in totale anonimato. Il test serve a far emergere queste infezioni misconosciute, per consentire a noi medici di trattare questi pazienti e, di conseguenza, di ridurre la loro carica virale, di azzerare la loro contagiosità, perché la carica virale non rilevabile significa assenza di rischio di trasmissione”, conclude.

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