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Alimenti: Della Vedova-Magi, ‘Odg per ritiro legge su carne coltivata, si rischia infrazione Ue’

29 Ottobre 2024

Roma, 29 ott (Adnkronos) – “Dopo le pronunce della Corte di Giustizia europea e della Commissione su carne coltivata e meat sounding relative a Ungheria e Francia, la legge Lollobrigida è già morta. Per questo, con un ordine del giorno al provvedimento sulle procedure di infrazione, chiederemo al governo di ritirarla o il Paese rischia le sanzioni Ue”. Così oggi in conferenza stampa i parlamentari di +Europa Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi, insieme a Eleonora Evi del Pd e a Alessandro Caramiello del M5s.

“Come +Europa – ha detto Magi – ci siamo opposti sin dall’inizio alla follia ideologica del divieto sulla carne coltivata e del divieto di meat sounding, due provvedimenti antiscientifici e autolesionisti, contrari sia all’interesse dei consumatori italiani che delle aziende. Oggi, dopo le pronunce di Commissione e Corte di giustizia dell’Unione europea, quella stessa legge è una legge morta, scritta in Gazzetta Ufficiale ma inapplicabile perché contro le norme europee”

“Chiederemo al governo con un ordine del giorno sul provvedimento sulle procedure di infrazione di tornare indietro su questa norma per evitare l’apertura di una procedura di infrazione e non configurare un danno erariale per i cittadini italiani”, ha aggiunto.

(Adnkronos) – “Al Ministro Lollobrigida -ha ricordato Della Vedova – avevamo detto che stava facendo un’operazione di propaganda antiscientifica contro lo sviluppo economico in Italia e contro il diritto europeo. Come volevasi dimostrare, una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea e una presa di posizione della Commissione europea hanno smontato il divieto di “meat sounding” per i prodotti che contengono proteine vegetali e il bando per la carne coltivata. Caro Ministro Lollobrigida, prima che arrivino le inevitabili procedure di infrazione e le sanzioni europee, rimuoviamo dall’ordinamento italiano una legge contraria al diritto europeo e all’interesse dell’Italia”.

“In particolare, la legge 172/2023 non è stata sottoposta alla procedura europea TRIS prima della sua approvazione, ai sensi della direttiva Ue 2015/1525, ed è quindi inapplicabile sulla base della giurisprudenza europea; inoltre, la Corte di Giustizia dell’Unione europea, con la sentenza C-438-23 dello scorso 4 ottobre, relativa all’analogo divieto francese, ha decretato che uno Stato membro non può vietare l’uso di termini tradizionalmente associati ai prodotti di origine animale per designare un prodotto contenente proteine vegetali”; infine, relativamente al divieto di carne coltivata, la Commissione europea ha osservato che il divieto è ingiustificato, in quanto potrebbe precludere la procedura di autorizzazione armonizzata per i nuovi alimenti a livello Ue”, hanno conclusdo.

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