Almasri: documento maggioranza in Giunta, ‘dare al Parlamento quadro conoscitivo chiaro’
Roma, 18 set (Adnkronos) – “Si sottopone alla Giunta per le autorizzazioni la seguente proposta volta alla richiesta di chiarimenti, nello spirito di leale collaborazione tra poteri dello Stato”. Comincia così l’atto di chiarimento approvato dalla maggioranza in Giunta autorizzazioni sul caso Almasri per inviarlo alla Procura di Roma e al Tribunale di ministri.
“Nel corso della discussione sulla richiesta di autorizzazione a procedere pervenuta il 5 agosto scorso alla Camera dei deputati nei confronti dei Ministro Nordio, Piantedosi nonché del Sottosegretario Mantovano si è appreso, dalla lettura degli atti, il coinvolgimento della dr.ssa Bartolozzi”, premettono i componenti di maggioranza della Giunta che hanno sottoscritto la richiesta spiegando, tra latro: “Dal parere del 7 luglio 2025 del Procuratore della Repubblica di Roma e dalla relazione del Tribunale dei Ministri, si evince inoltre che le dichiarazioni asseritamente mendaci a carico della dr.ssa Bartolozzi sarebbero state rese al fine di occultare i reati ascritti al Ministro della Giustizia Nordio. Se così è, ci si troverebbe di fronte ad una ipotesi di connessione teleologica tra il delitto contestato alla dr.ssa Bartolozzi e quelli contestati al Ministro Nordio e, quindi, ad una vis attractiva di questo reato alla competenza della Camera dei deputati”.
“Tanto premesso, si chiede una interlocuzione, nel rispetto del principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato, con la Procura della Repubblica di Roma per essere notiziati in ordine alla effettività della iscrizione nel registro degli indagati della dr.ssa Bartolozzi, in merito alla data nella quale sarebbe avvenuta tale iscrizione, del luogo di commissione del reato e dell’eventuale capo di imputazione”.
(Adnkronos) – Per i firmatari, “tale richiesta è finalizzata a far sì che il Parlamento – come ben evidenziato dalla Corte costituzionale nelle sentenze n. 403 del 1994 e n. 87 del 2012 – possa disporre di un quadro conoscitivo chiaro e completo relativo alla posizione della dr.ssa Bartolozzi che, potenzialmente, potrebbe rivestire il ruolo di co-indagato “laico”, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 4, co. 2, della legge n. 219 del 1989 e dall’art. 18-ter, co. 9, del Regolamento della Camera”.
I firmatari chiedono, poi, di “sapere se la Procura abbia trasmesso al Tribunale dei Ministri gli atti relativi alla posizione della dr.ssa Bartolozzi ai sensi dell’art. 6 co. 2 L. 1/1989”. Identica richiesta viene quindi avanzata al tribunale dei ministri: “Poiché nella relazione del Tribunale dei Ministri non sono presenti riferimenti in ordine alle determinazioni conclusive assunte dallo stesso Tribunale nei confronti della dr.ssa Bartolozzi, nonostante i ripetuti richiami contenuti nella relazione stessa e negli atti trasmessi alla Giunta, si chiede una interlocuzione con il Collegio per i reati ministeriali, nel rispetto del principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato, al fine di conoscere la posizione giuridica della dr.ssa Bartolozzi e l’eventuale configurazione nei confronti della stessa del reato di cui all’art. 371-bis c.p. a suo carico”.
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