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**Autonomia: opposizioni ‘festeggiano’ stop Consulta, incognita referendum**

14 Novembre 2024

Roma, 14 nov. (Adnkronos) – Le opposizioni festeggiano la bocciatura da parte della Consulta di gran parte dell’impianto dell’autonomia differenziata. Ma la sentenza della Corte potrebbe sottrarre al centrosinistra l”arma’ del referendum. Rischiano di essere superati? Per capirlo, dice a caldo il costituzionalista Stefano Ceccanti, occorrerà aspettare la “sentenza definitiva” che uscirà solo nelle prossime settimane. Attorno alla raccolta firme per il referendum si era realizzato nei mesi scorsi in uno pochi momenti di unità delle opposizioni con tanto di manifestazione in piazza Santi Apostoli con tutti i leader.

Nell’attesa di capire se il referendum si potrà fare o meno, Italia Viva comunque continua a spingere per la consultazione e “cancellare” definitivamente la riforma Calderoli. Azione invece invita ad aprire “una riflessione seria”, ora che la Consulta “ha demolito” la legge, in Parlamento visto che il provvedimento è stato rispedito alle Camere per le correzioni necessarie rilevate dai giudici costituzionali. Al di là delle differenziazioni, tutte le opposizioni esultano per lo stop. Con il Pd a rimarcare ‘ve lo avevamo detto’ che così la legge non sarebbe passata.

“Qualche mese fa il ministro Salvini si è rivolto a me dicendo che l’autonomiaè prevista nella Costituzione e me ne avrebbe regalato una. Può tenersela e regalarla alla Meloni, che se la rileggano insieme. Bastava leggere insieme la Costituzione per evitare l’ennesimo flop, e non è l’unico”, sottolinea Elly Schlein. Per Giuseppe Conte “Meloni, Salvini e Tajani volevano fare a pezzi il tricolore e la nostra unità. L’Italia è una e solidale, la difenderemo sempre, con la massima determinazione. Con la più intensa passione. Se ne facciano una ragione”.

E ancora Nicola Fratoianni: “Finisce malissimo lo Spacca Italia. La Corte costituzionale ha letteralmente fatto a pezzi la legge voluta a tutti i costi dalla destra facendone emergere tutte le caratteristiche antidemocratiche e pericolose per la tenuta del Paese”. Mentre Angelo Bonelli rimarca: “La sentenza è una demolizione della legge Calderoli e lo stop del mercimonio politico tra Meloni e Salvini, che scambiano il premierato con l’autonomia differenziata. L’Italia non è in vendita”.

Per il responsabile Riforme Pd, Alessandro Alfieri “la Corte Costituzionale riconosce molte delle questioni che come Partito Democratico abbiamo sollevato e sono state oggetto di aspro confronto parlamentare con la maggioranza”, compresa quella della clausola “di invarianza finanziaria, una solenne presa in giro, non si fanno le nozze coi fichi secchi.Che dire? Colpita e affondata”. Per Dario Nardella si tratta di uno “schiaffo all’arroganza del Governo Meloni e al disegno perverso di smantellamento del sistema istituzionale italiano. Prevarrà ora finalmente la ragionevolezza di fermare completamente questa riforma assurda?”.

Mentre Marco Sarracino, responsabile Sud della segreteria Schlein, mette sul tavolo le dimissioni di Roberto Calderoli. Una richiesta rilanciata anche da Peppe Provenzano: “‘L’autonomia differenziata del governo Meloni fa la fine che doveva fare: bocciata per incostituzionalità. Tutte le norme più rilevanti della legge sono state dichiarate illegittime dalla Consulta. Ora, la Calderoli deve tornare in Parlamento. Il Calderoli dovrebbe andare a casa”. Ironizza Filippo Sensi: “Mi sa che st’autonomia l’hanno scritta gli stessi dell’Albania…”.

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