Barelli: “Lo sport per i giovani è un elemento molto importante”
Roma, 28 mag. (Adnkronos) – Per il disagio giovanile “il problema nasce anche dai cellulari, dal web, dove spesso ci sono informazioni che a volte sono negative” invece che “culturali, etiche”.
Lo ha detto il capogruppo di Fi alla Camera, Paolo Barelli, intervenendo alla Maratona Bullismo in corso al Palazzo dell’Informazione dell’Adnkronos a Roma, in cui viene presentato il primo rapporto dell’Osservatorio nazionale bullismo e disagio giovanile. “Non so -sottolinea- come far fronte a questi problemi, ma certo ci sono preoccupazioni oggettive, fondamentale resta l’insegnamento della famiglia e degli adulti, e una scuola che possa intervenire”.
“I giovani dovrebbero fare due o tre ore di sport a scuola ma dove sono le strutture? Le palestre?”, si domanda l’azzurro, ricordando che “il ministro ha detto che ci sarà un miliardo di investimenti sulle palestre scolastiche”. “Le società sportive -dice- si sono sostituite allo Stato. Lo sport per i giovani è un elemento molto importante”.
“Il bullismo ha a che fare con lo sport ma credo che lo sport c’entri fino a un certo punto. Lo sport credo possa rappresentare invece un’area un po’ più protetta, più facilmente assistita data la presenza di istruttori, di allenatori e delle famiglie che guardano. C’è una rete di protezione che aiuta a far stare bene i ragazzi”.
“Le attività sportive ovviamente sono indirizzate ai giovani perché conoscere e vedere una serie di regole è utile, anche se non credo possano essere risolutive. Ci possono essere anche esempi non per forza piacevoli nel mondo dello sport, può accadere nelle relazioni tra i giovani. Non ho ricette – continua Barelli – per risolvere il problema del bullismo che nasce dai telefoni, dal web, dove l’educazione del giovane si concentra sull’acquisizione veloce di dati ma che non sono riconducibili a una progressione di crescita culturale, morale ed etica. Ci possono essere mezzi meno rapidi che potrebbero però far inserire nella mente dei giovani in maniera più radicata dei concetti che poi possono rivelarsi utili nella crescita dell’individuo. Non so quale possa essere la cura delle evoluzioni negative che ci sono nella società che influenzano i giovani portando a preoccupazioni oggettive. È fondamentale il sostegno degli adulti, lo avete detto con gli studi e i dati, perché possono segnalare le cose giuste o sbagliate da fare, ma chi stabilisce cosa giusto e cosa sbagliato?”
“È chiaro che la mela marcia, il mal costume, non deriva per forza dalla storia o dalla tradizione ma è chiaro che nell’ambito sportivo ci siano dei punti di osservazione quindi la soluzione è obbligare i giovani a fare ogni giorno 2-3 ore di sport per controllarli? Bene, ma non ci sono le palestre. Evidentemente non. È colpa di questo o quel governo, questo o quel ministro. L’organizzazione sportiva – sottolinea il Presidente Fin – non è utile alla società come era prima perché i problemi sono aumentati. Noi rimaniamo tutti a disposizione per vedere come si possa cambiare la situazione ma la famiglia e la scuola hanno un ruolo più importante dello sport”, conclude Barelli.
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